”Ci uniamo al vostro dolore – le loro parole – il vostro grido di giustizia per Giovanni è anche il nostro”. Inizia così la lettera nel giorno del dolore che i giovani del presidio di Libera di Torre Annunziata hanno indirizzato a ad Antonio e Marianna Guarino, i genitori di Giovanni, il ragazzo non ancora diciannovenne ucciso con una coltellata al cuore durante una lite scoppiata nella zona del quartiere Leopardi di Torre del Greco (Napoli). La lettera è particolarmente sentita perché di Torre Annunziata sono anche i due quindicenni fermati per l’omicidio del ragazzo e il ferimento dell’amico e coetaneo.

Oggi alle 15.30 nella Basilica di Santa Croce a Torre del Greco si terranno i funerali di Giovanni Guarino, il 19 enne accoltellato a morte il 10 aprile a Torre del Greco dopo una lite in una luna park per futili motivi. Già dalle 14.30 amici e parenti si sono assiepati davanti alla Basilica. Come riportato dall’Ansa striscioni e t-shirt indossate dai ragazzi ricordano il “gigante buono”, come il ragazzo veniva chiamato.
“Non è una storia di rivalità, qui non ci sono baby gang – dicono gli amici – è nato tutto da un litigio improvviso”. “Il vero problema – dice all’Ansa  il parroco di Santa Croce, don Giosuè Lombardo – sono i modelli diseducativi dei mass-media. Ci sono ragazzi che crescono a pane e Gomorra. Il risultato è questa violenza assurda”.

Ma i giovani del presidio di Libera di Torre Annunziata non ci stanno a soccombere a questo scenario di violenza folle. “Abbiamo bisogno di sentirci accompagnati di sapere che un futuro è possibile – continua la lettera dei giovani di Libera indirizzata ai genitori di Giovanni – La notizia che dei giovani della nostra città abbiano potuto compiere un gesto tanto efferato ci sgomenta e ci fa dire con chiarezza che ci è estraneo. Siamo giovani che con impegno non vogliamo arrenderci e vogliamo sperare, nonostante il contesto esterno non ci aiuti. Il dolore ci assale e ci toglie il respiro ma resistiamo. In questi anni abbiamo dovuto piangere diversi morti: Maurizio Cerrato, Antonio Morione e in questi giorni ricorre l’anniversario di un altro giovane come noi, Luigi Cafiero, che per mano della camorra fu ucciso il 21 aprile 1982 semplicemente perchè fu scambiato per un’altra persona”.

Giovanni non è morto invano – scrivono ancora i giovani del presidio Libera di Torre Annunziata – e lo porteremo sempre nei nostri cuori. Sarà il nostro punto di riferimento, sarà la memoria che diventa impegno per una società diversa. Chiediamo alla famiglia di Giovanni di poterci incontrare nei tempi e nei modi che lei deciderà. Ci teniamo a sottolineare che a Torre Annunziata ci sono tanti giovani che vi sono a fianco e vi sostengono perchè la violenza non ci appartiene, anzi la combattiamo: lo abbiamo gridato forte anche il 21 marzo, quando con il presidio di Libera siamo andati a Napoli, lo affermiamo forte quando non ci arrendiamo ma lottiamo ogni giorno con il nostro impegno. Chiediamo alle istituzioni di accompagnarci, di non lasciarci soli. Chiediamo che si ristabilisca la giustizia sociale nei nostri territori perchè non vogliamo piangere altri morti. Torre del Greco e Torre Annunziata devono vivere. Basta con la violenza, abbiamo bisogno di pace”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.