E pensate, non è ancora uscito nei cinema italiani Cocainorso. Quali fantasie e oscuri presagi potrebbe scatenare questo film esagerato su un orso strafatto di cocaina che semina panico e terrore se si invoca al ministero appena un orso si comporta da orso. Perché questo è successo in Val di Rabbi, domenica mattina, dove un plantigrado ha aggredito un uomo. Fortunatamente Alessandro Cicolini non è in gravi condizioni. È stato ferito, ieri sera operato. Tempestive le parole di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento che ieri in giornata ha contattato il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e parlato di “un problema che non può più essere tenuto in sospeso”. Quello degli orsi ovviamente: quando non sono sponsor turistici non vanno quasi mai bene.

Erano le 8:30 circa di domenica mattina, nel bosco a monte dell’abitato di Pracorno, a circa 1.800 metri di quota. Alessandro Cicolini era solo, passeggiava con il cane. È stato ferito alla testa e al braccio dall’orso che sarebbe apparso all’improvviso, avrebbe aggredito il 38enne alle spalle. Cicolini è stato trasportato subito all’ospedale di Cles, dov’è stato operato. “Non è un territorio dove l’orso è stabile, può essere di passaggio. Di aggressioni non ne abbiamo mai viste. Le prime ipotesi è che si tratti di una femmina con i cuccioli”, ha dichiarato al Telegiornale Regionale della Rai Lorenzo Cicolini, fratello dell’uomo aggredito e sindaco di Rabbi. Il servizio Fauna della Provincia di Trento ha acquisito campioni e indumenti dell’uomo per procedere all’analisi genetica e identificare l’animale.

I sospetti sarebbero indirizzati a JJ4, un’orsa libera il cui radiocollare risulta difettoso da alcuni mesi. Era il 2020 quando lo stesso esemplare aggredì padre e figlio sul Monte Peller, alla fine della battaglia legale venne lasciato libero. Almeno in altri due casi le persone aggredite dagli orsi in Trentino erano a spasso con il cane. Non è mai morto nessun essere umano, nelle aggressioni degli ultimi anni. Due le orse uccise, Daniza e KJ2, abbattute volontariamente o meno. Il Presidente, leghista, e l’assessore all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli, sono stati tempestivi. “Ho segnalato la gravità di questo ennesimo episodio al ministro all’ambiente, Pichetto Fratin, con l’impegno di tenerlo costantemente aggiornato e l’invito ad affrontare assieme un problema che non può più essere tenuto in sospeso“. Perché quando l’orso smette di essere orsacchiotto, peluche, fattore attrattivo per il turismo non va più bene.

Secondo l’ultimo Rapporto Grandi Carnivori sono circa un centinaio gli esemplari nel territorio della Provincia. Quando si parla degli orsi in Trentino si parla di una re-introduzione: quando la popolazione era ridotta a poche unità vennero importati degli esemplari della stessa identica specie dalla Slovenia. Come ha fatto notare la zoologa Laura Scillitani qui l’orso è come qualcosa di bellissimo o di molto pericoloso, un orso a dondolo. L’orso abruzzese, che si è più abituato a vivere a contatto con gli esseri umani e che rappresenta un unicum nella sua specie, è descritto più come un orsacchiotto. Tutta comunicazione. Solo qualche giorno fa è stato confermato che l’orsa Sonia è stata uccisa da altri due orsi cui era legata lo corso mese di dicembre.

Si parla sempre più – e menomale – di ambiente, di biodiversità, di protezione dell’ambiente e della biodiversità mentre aumenta esponenzialmente il turismo verso destinazioni naturali, scalate ed escursioni. Lo spazio antropico si allarga anche così. Qualcosa propagandato – anche da certa cultura animalista e ambientalista – come univocamente sano, sempre splendente, come se non possa risultare pericoloso incrociare un animale selvatico, come se a inciampare in una zona impervia non ci si possa far del male. È così banale: la natura non è buona né cattiva in sé, può essere buona per i selfie e le foto dei panorami in sé, punto. Un orso, come ogni altro essere vivente, è dotato di un suo registro linguistico, di sue esigenze e istinti. Non è un cucciolo o un mostro. Può scappare, terrorizzato. Può essere capace di uccidere.

Il collettivo Centopercentoanimalisti ha affisso uno striscione all’uscita del casello di Trento Sud con la scritta: “Benvenuti in Trentino, provincia ammazza orsi”. Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) è insorta, l’Enpa ha chiesto alla Provincia di interdire a persone e cani l’accesso alle zone con presenza di femmine di orso con cuccioli. Rabbi dovrà forse affrontare la sua posizione negli itinerari dei plantigradi. Si dovrà perciò identificare l’animale e valutarne il livello di aggressività. Si dovrebbe tutti lavorare a favore di comportamenti e politiche e comunicazione più attente e rispettose nel senso della prevenzione. L’orso non può essere orso, e quindi vivo, solo quando è un orso come lo vogliamo noi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.