Una crudeltà esagerata, anzi, “chiaramente eccedente l’intento omicida”. Secondo l’atto di accusa dei pm di Venezia notificato ieri a Filippo Turetta, Giulia Cecchettin è stata colpita con 75 coltellate, di cui circa una ventina derivanti dalla difesa della vittima con le mani. Giulia è stata accoltellata più volte anche al volto.

Ma oltre a come Turetta si sarebbe accanito fisicamente contro il corpo della sua ex ragazza, dalle indagini – i cui dettagli sono raccontati dai quotidiani – emerge anche il controllo psicologico che il 24enne esercitava sulla ragazza continuamente. Filippo Turetta, infatti, aveva installato una app-spia sul telefono cellulare di Giulia, in modo da seguirla. E il reo confesso del femminicidio avrebbe pianificato il delitto, con tanto di fuga, “almeno dal 7 novembre”, quindi quattro giorni prima dell’omicidio.

Giulia Cecchettin, la chiusura delle indagini su Turetta

Ieri è arrivato l’annuncio della chiusura dell’inchiesta sul femminicidio di Giulia Cecchettin. Il capo d’imputazione nei confronti di Turetta è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi continuato e occultamento di cadavere. Lo ha riferito ieri il Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi. Con questi capi di imputazione, il giovane accusato non potrà chiedere il rito abbreviato, o riti alternativi che prevedono sconti di pena. E ora rischia l’ergastolo.

Redazione

Autore