Il cadavere di Giulia Cecchettin è stato ritrovato oggi sul fondo di un canalone, vicino il lago di Barcis. Filippo Turetta l’ha abbandonata al bordo della strada e ha lasciato rotolare il corpo lungo un dirupo, per circa una cinquantina di metri, fino a quando non si è fermata. Sarebbe questa la ricostruzione compiuta dagli inquirenti in queste ultime ore.

Uccisa da coltellate alla testa

Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. È quello che è emerso dalle analisi del cadavere trovato nel dirupo compiute dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Secondo quanto riferisce l’Ansa, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.

La strada chiusa in inverno

Alla zona, si accede tramite una strada che nel periodo invernale viene chiusa, almeno fino al 15 aprile perché non praticabile. Non è chiaro se il giovane sapesse questa circostanza e se abbia scelto appositamente quel posto per disfarsi del corpo della ragazza, colpita a morte. Per la procura di Venezia, è probabile che Turetta si sia sbarazzato del corpo dell’ex fidanzata nella notte tra sabato e domenica, poche ore dopo la lite avvenuta nel piazzale di Fossò.

Il cadavere di Giulia Cecchettin scoperto “per fortuna”

Ed è stata una serie di eventi fortuiti che ha permesso di ritrovare oggi il corpo di Cecchettin. La telecamera all’ingresso di Piancavallo, infatti, è rimasta in manutenzione per quattro giorni ma nonostante questo ha comunque registrato i transiti dei veicoli, trasmettendoli al sistema operativo una volta riaccesa. È stato questo che ha permesso di lanciare l’allarme.

Un fattore da non sottovalutare. Se non lo avesse fatto, il corpo della ragazza di 22 anni – in caso di neve – sarebbe potuto essere trovato solo ad aprile, con la riapertura della strada. Sempre se il cadavere si fosse conservato sotto il manto nevoso durante il periodo invernale.

Il ritrovamento del corpo

A trovare il corpo è stato un cane della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. L’ha individuata sotto il piano stradale in una zona molto impervia e scoscesa. È ancora sul posto per consentire ai carabinieri del Ris di ultimare tutti i rilievi, ma per recuperarlo sarà necessario l’intervento di una squadra speleo-alpino-fluviale di Pordenone.

Redazione

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