Giuliano Ferrara è in gravi condizioni, in ospedale, a Grosseto. Il giornalista, fondatore de Il Foglio, ed ex ministro sarebbe stato colpito da un infarto ieri sera mentre si trovava nella sua casa in Maremma, a Scansano. Lo ha scritto Il Tirreno. Secondo il quotidiano è stato sottoposto ad angioplastica nella notte. L’intervento è riuscito ma il giornalista si troverebbe ancora in rianimazione in gravi condizioni. Ferrara a Scansano possiede un’azienda agricola in cui passa gran parte dell’anno, soprattutto dall’esplosione della pandemia da coronavirus.

Sul quotidiano oggi in edicola si era espresso sul pantano sull’elezione del 13esimo Presidente della Repubblica. L’unica soluzione per uscire dallo “stallo alla messicana è Draghi” aveva scritto. “Come si vede chiaramente, siamo ancora a giochi e giochini, legittimi, prodotto di insofferenze del non detto, perfino comprensibili, rispettabili opzioni alternative, come sempre quando si tratti di scelte difficili, ma pur sempre a sfondo ludico-politico, e più ludico che politico”.

Ferrara è nato a Roma il 7 gennaio del 1952. Ha partecipato tra gli anni ’60 e ’70 al movimento studentesco, svolto attività politica nelle file del PCI mentre si occupava di giornalismo collaborando dal 1982 a Il Corriere della Sera con la rubrica Bretelle rosse. È stato deputato al Parlamento europeo dal 1989 al 1994 fino ad entrare in Forza Italia, ministro per i Rapporti con il Parlamento nel primo governo Berlusconi, fondatore della lista “Associazione difesa della vita. Aborto? No grazie” che non passò la soglia di sbarramento nel 2008.

Grande popolarità televisiva gli hanno dato le trasmissioni Linea Rovente, Il testimone, Il gatto, L’istruttoria, Diario di guerra (e pace), 8 e mezzo, Qui Radio Londra. Ha fondato Il Foglio nel 1996, del quale è stato direttore fino al 2015. Per un anno ha diretto anche la rivista settimanale Panorama. È sposato dal 1987 con la scrittrice statunitense naturalizzata italiana Anselma Dell’Olio.

Ferrara si trova nel reparto di unità coronarica dell’ospedale Misericordia di Grosseto. La prognosi è riservata. Le sue condizioni sarebbero “gravi ma stabili”. “Oggi ho settant’anni e il privilegio di non ricordare quasi niente”, aveva scritto nel suo editoriale dello scorso 7 gennaio, in occasione dei suoi 70 anni. “Vivo ascoltando musica su Channel 3 e dalla Digital Concert Hall dei Berliner, leggo buoni libri, scrivo per il giornale quasi tutti i giorni – scriveva – un matrimonio di trentaquattro anni e l’amore, che è il suo bel complemento, qualche amico, messaggini e la consolazione delle giornate corte, con il buio che raccoglie come un fumo purgatoriale e aiuta nella campagna a distinguere le luci dei paesi collinari”. “Quando Röselein abbaia con il suo vocione di baritono basso so che il suo Lied è per ricordarmi che ho una specie di vitalità ancora da spendere”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.