Il sindaco Gaetano Manfredi ha definito la nuova Giunta. A lui e ai neo assessori rivolgo i più sinceri auguri di buon lavoro. Dico subito che mi sembra apprezzabile che il primo cittadino abbia rispettato il criterio della parità di genere nelle nomine (sei uomini e cinque donne). Nomi di grande autorevolezza, come quello di Pier Paolo Baretta, insigne economista, la figura giusta per affrontare le drammatiche problematiche relative a un bilancio disastrato, da quasi tre miliardi di disavanzo.

Apprezzabile anche il profilo dell’ex questore Antonio De Jesu, poliziotto integerrimo, che, sono certo, fornirà un contributo prezioso sulle deleghe affidategli: polizia municipale (che ha assoluto bisogno di essere riorganizzata) e sicurezza urbana. Stima anche per l’ex procuratore di Nola Paolo Mancuso, anche se non comprendo perché dovrà occuparsi di Ambiente e Mare. All’Istruzione ed alla Famiglia avrei investito su una figura più autonoma dal governatore Vincenzo De Luca, pur riconoscendo alla preside Maria Filippone una consolidata esperienza.
Teresa Armato è un politico navigato, forse sin troppo. Dal lontano 1993 è impegnata senza soluzione di continuità con ruoli di governo. Valuteremo i risultati del suo lavoro nell’esercizio delle deleghe al Turismo ed alle Attività produttive. Nulla di personale, ma avrei evitato di puntare su ex assessori di De Luca come Chiara Marciani (Politiche giovanili e del lavoro) così come su un ex componente della Giunta Caldoro, lo stimato professore Edoardo Cosenza, che avrà il delicato compito di gestire Infrastrutture e Mobilità. La transumanza dal centrodestra al centrosinistra mi lascia sempre disorientato.

Per le stesse ragioni capisco ancora meno la nomina di Vincenzo Santagada, titolare delle deleghe alla Salute ed al Verde. Il docente era impegnato fino ad alcuni mesi fa in Forza Italia: ovviamente sarà poi giudicato dall’efficacia della sua azione amministrativa. Conosco poco invece l’avvocato Emanuela Ferrante (assessore allo Sport e alle Pari Opportunità), Luca Trapanese (Politiche sociali) e la professoressa Laura Lieto (Urbanistica) ma sembrano profili interessanti. Noto che manca una delega specifica alla gestione del patrimonio immobiliare e alle politiche abitative e mi sorprende molto perché rivestono un’importanza strategica per il risanamento finanziario dell’Ente e per le politiche di sviluppo territoriale.

Manfredi ha inoltre deciso di trattenere deleghe di grande rilievo come quelle alla Cultura, al Personale, al Pnrr, alla Coesione territoriale, ai Grandi Progetti, affidandone il coordinamento al professore Sergio Locoratolo, bravissimo giornalista nonché attento osservatore della realtà sociale, economica e produttiva della nostra città. Sono certo che saprà offrire un contributo importante. In conclusione mi pare una Giunta per fortuna molto più rappresentativa di quella uscente che, come sempre, va giudicata “dai fatti”, nella consapevolezza che l’attende un cammino impervio, denso di ostacoli e difficoltà. I cittadini, gli attivisti e i media facciano la loro parte perché sarà decisiva la cosiddetta “sinergia istituzionale”, soprattutto per non perdere il “Patto per Napoli”. Manfredi deve pretenderlo, hic et nunc, dal governo guidato da Mario Draghi.