L'ultima foto prima del decollo: "Schianto avvenuto durante fase atterraggio"
Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello, i due piloti dell’Aeronautica morti da eroi: “Gridava aiuto, sua manovra ha salvato vite”

Si chiamavano Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello i due piloti dell’Aeronautica militare che hanno perso la vita nella mattinata di martedì 7 marzo dopo uno schianto in volo, per cause in corso di accertamento, avvenuto all’altezza di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, nel corso di una esercitazione che vedeva impegnati quattro velivoli ultraleggeri in tutto. Lo schianto è avvenuto intorno alle 11 tra due aerei Siai Marchetti 208 appartenenti al 60esimo stormo dell’Aeronautica militare.
Stormo al quale appartenevano il tenente colonnello Cipriano, 48enne nato a Taranto ma originario di Montalbano Ionico (Matera), e il maggiore Meneghello, 45enne di Legnago (Verona), entrambi piloti istruttori e insieme nella foto (Cipriano a sinistra, Meneghello a destra, ndr) poco prima dell’esercitazione di questa mattina. Dopo l’incidente, uno dei due aerei è precipitato su un prato vicino all’aeroporto, l’altro invece si è schiantato contro un’auto parcheggiata in strada in via delle Margherite, dopo che il pilota con una manovra è riuscito ad evitare le abitazioni presenti. Raccapriccianti gli attimi vissuti subito dopo lo schianto, con il pilota che – stando al racconto dei residenti della zona- gridava aiuto. Era ancora viva ma, mentre alcuni cittadini si stavano avvicinando con l’estintore nel tentativo di provare a domare le fiamme, l’aereo è esploso pochi attimi dopo.
LE TESTIMONIANZE DEI RESIDENTI – “Ho sentito lo schianto poi sono uscito e ho cercato di aiutare la persona che stava intrappolata nell’aereo, gridava aiuto ma le fiamme lo hanno avvolto e non potevo fare niente” spiega all’agenzia Askanews Daniele, uno dei primi soccorritori. “Gridava, mi sono avvicinato un paio di metri e lui chiedeva aiuto e voleva uscire. I soccorsi sono arrivati, ma ormai era troppo tardi, le fiamme erano talmente alte che già dopo un minuto era troppo tardi” ha aggiunto. Dopo l’esplosione due condomini sono stati evacuati e non si registrano persone ferite. Gli altri due piloti sono atterrati regolarmente e in queste ore sono stati ascoltati per far luce su quanto accaduto durante l’esercitazione.
Un altro testimone racconta a Repubblica: “Stavo qui in piedi e ho visto l’aereo cadere. E’ passato tra le palazzine e si è schiantato su una macchina. Abbiamo provato a salvarlo ma non ci siamo riusciti, l’aereo è esploso. Secondo me il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, è sceso in obliquo centrando l’asfalto. Ci ha graziati, o prendeva il palazzo a sinistra o quello a destra”.
“INCIDENTE DURATE FASE ATTERRAGGIO” – Secondo una prima ricostruzione, la collisione tra i due aerei “è avvenuta nella fase che precede l’atterraggio” fa sapere Silvano Frigerio, generale dell’Aeronautica. “L’ipotesi per ora è la collisione in volo che ha determinato la caduta dei due aerei ma l’inchiesta accerterà le cause” aggiunge. “Erano piloti esperti, volavano su diversi mezzi. Da molti anni erano in forze al 60esimo Stormo e al Gruppo volo di Guidonia” sottolinea Frigerio che ricorda: “Tutti i piloti dell’Aeronautica sono addestrati anche a manovre per preservare l’incolumità delle persone, ma l’indagine in corso lo appurerà”.
L’INCHIESTA E IL GESTO EROICO – Le indagini sono affidate alla procura di Tivoli. In una nota , il procuratore Francesco Menditto afferma che “pur essendo in corso i doverosi accertamenti, dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime”. L’indagine è per disastro aereo colposo. Un procedimento, aggiunge Menditto, contro ignoti “non essendovi al momento ragioni per individuare possibili indizi di responsabilità nei confronti di persone”. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo delle due vittime che si effettuerà mercoledì 8 marzo. Sono in corso le attività propedeutiche alla rapida rimozione dei velivoli caduti, pur se è necessario procedere con le opportune cautele in modo tale da assicurare la compiuta ricostruzione della dinamica del sinistro.
IL SINDACO – Dolore e sgomento a Montalbano Ionico dove vivono i genitori e i due fratelli di Cipriano. A parlare è il sindaco Piero Marrese che all’agenzia Agi sottolinea: “Il tenente colonnello, in servizio presso il sessantesimo stormo dell’Aeronautica, avrebbe compiuto una manovra per evitare che il velivolo da lui guidato finisse sulle case: una manovra eroica, quella del caro Giuseppe che, salvando la vita di tante persone, ha deciso di sacrificare la sua. Alla mamma Ginetta, al padre Peppuccio, ai fratelli Mario e Alessio, a tutti i suoi familiari, le mie condoglianze e quelle dell’intera comunità di Montalbano Jonico”.
PILOTI ESPERTI – Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano era entrato in Aeronautica nel 1996 dopo aver frequentato il 117simo corso Allievo ufficiale pilota di complemento. Nella sua carriera aveva accumulato oltre 6mila ora di volo, effettuate anche in operazioni all’esterno. Cipriano era pilota istruttore sui velivoli U208A, Aliante G103, MB339-CD.
Il maggiore Marco Meneghello era entrato in Aeronautica nel 1999 dopo aver frequentato il 119esimo corso Allievo ufficiale pilota di completamento. Aveva accumulato oltre 2.600 ore di volo e, anche lui, era pilota istruttore abilitato sui velivoli U208A, Aliante G103. Inoltre, negli ultimi mesi, si occupava anche di portare avanti il progetto dell’Aeronautica nelle scuole superiori. “Cieli blu” è il ricordo sui social da parte dei loro colleghi.
“Giuseppe e Marco, vogliamo ricordarvi così, con i vostri volti sorridenti, appassionati del volo ed entusiasti del vostro lavoro. Avete trasmesso i valori dell’Aeronautica Militare a migliaia di giovani in tutta Italia che oggi sicuramente avranno un pensiero per voi. Ancora una volta, la nostra grande famiglia è costretta a fare i conti con un devastante dolore che ha profondamente scosso tutti noi.Giuseppe e Marco non erano solo nostri colleghi, erano nostri fratelli”. È quanto si legge sul profilo dell’Aeronautica Militare sul quale è stata condivisa la foto del tenente colonnello Giuseppe Cipriano e del Maggiore Marco Meneghello “entrambi erano istruttori di volo con un’esperienza di migliaia di ore/volo e hanno perso la vita facendo il loro lavoro al servizio del Paese. Il Capo di Stato Maggiore, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, a nome di tutta l’Aeronautica Militare, si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio alle famiglie dei due piloti. Anche per onorare la loro memoria, la Forza Armata continua a operare con impegno, ogni giorno e senza sosta, per la Difesa della Patria, affinché il sacrificio dei nostri fratelli non sia vano.Ciao Giuseppe, Ciao Marco… volerete per sempre in ala con noi”.
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