Quando le cifre sono sotto soglia non occorre fare le gare
Gli appalti alla famiglia Emiliano, il governatore indignato e la ‘frode in donazione’ che ha perseguitato Fontana
Non ci sono le telecamere di Report aggrappate ai citofoni, e neanche pubblici ministeri con il fucile puntato, ma la vicenda della famiglia pugliese Emiliano somiglia tanto a quella che fu, quattro anni prima, la storia della stirpe lombarda Fontana. Il governatore della Regione Puglia è indignato e dispiaciuto, tanto che parla di sé in terza persona.
Perché la ditta “Emiliano arredamenti”, che non è composta da suoi omonimi, ma dal fratello Alessandro e la sorella Simonetta, è entrata nel mercato delle forniture pubbliche e ha ricevuto in affidamento diretto una serie di appalti riferiti proprio alla stessa Regione governata dal fratello Michele. Lui non ne sapeva niente, l’impiegata che ha gestito il primo affido non ha fatto caso al cognome e in fondo, dice il governatore, non è successo niente di grave, se mai di inopportuno.
E’ tutto regolare ma gli affidamenti sempre alla stessa ditta
Del resto è tutto regolare, quando le cifre sono sotto soglia europea non occorre fare le gare. Oddio, la legge dice che occorre far ruotare le diverse società, e qui in Puglia, nel corso di un anno, gli affidamenti alla ditta di famiglia sarebbero ormai quattro. Cui andrebbero aggiunte altre tre piccole forniture di un’altra società, la Mtdf, di cui è amministratore unico Alessandro, fratello di Michele. Che cosa volete che siano tutte queste piccole cifre rispetto a quella più consistente che avrebbe dovuto ricavare nel 2020, mentre la Lombardia era devastata dall’epidemia di Covid e i presidi sanitari erano introvabili, il cognato del governatore Attilio Fontana con la vendita di 75mila camici alla Regione?
Fontana e la ‘frode in donazione”
Anche in quel caso era stato consentito dal governo, vista la situazione emergenziale, l’affidamento diretto senza gara, e così fu fatto. Soltanto che quella volta non fu consentito di archiviare il caso come semplice questione di inopportunità. Così la faccenda si ingarbugliò per eccesso di generosità, con la vendita trasformata in regalo e la magistratura che lesta lesta pensò bene di indagare il cognato, il governatore e alcuni dirigenti regionali per frode, una sorta di “frode in donazione”. Tre anni di gogna e tormenti per Attilio Fontana, il proscioglimento del gup irriso e impugnato dai pm, e poi i giudici dell’appello che archiviavano in dieci minuti. Questa è una storia di Lombardia. Tutt’altra musica in Puglia.
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