Come nel caso dei comunicati dei terroristi, così – analogamente – ci si domanda se sia bene o male, se serva o se invece produca effetti avversi occuparsi della feccia antisemita che infesta la società, e della claque che ne celebra la propaganda criminale. Il rischio è che entrambe ne escano più famose che famigerate, più acclamate che sputtanate. Ma è un rischio da correre. Né, a nostro giudizio, vale l’argomento spesso adoperato per fare spallucce davanti a certe manifestazioni, e cioè che si tratta di gentaglia ignorante cui non bisogna dar peso. I ragazzotti che ruttavano nelle birrerie di Monaco non erano eruditi in parentesi conviviale, e aver lasciato che si scaldassero i muscoli per caricare gli ebrei sui vagoni piombati non è stata – forse – la scelta migliore.

Vediamo, dunque. Una innominabile cialtrona, nei giorni scorsi, ha postato un video in cui dice che odia “tutti gli ebrei e tutti gli israeliani” e che li vorrebbe vedere “tutti appesi”, così da “sputargli in faccia”. Ordinario pattume, si dirà. Vero. Ma a chi getta monnezza in strada si dice che non si fa, giusto? Tanto più se vien fuori che la signora non si è abbandonata furtivamente e una volta, ma pubblicamente e più volte, a certe propalazioni.

Vien fuori infatti che in rete insiste il tanfo di un refluo analogo, ma questa volta sbrodato dalla sentina di una conferenza stampa partecipata da un signore che a sua volta non meriterebbe di essere nominato. Ma che nominiamo per concedergli – senza speranza che la colga – l’occasione di scusarsi dell’ignobile comportamento che ha tenuto stando a fianco di quella (sempre la stessa) che a preludio della requisitoria contro gli ebrei argomentava che “il sionismo deve diventare illegale” e che “una persona sionista deve essere arrestata”.

Accanto, appunto, c’era un certo Luigi De Magistris, già magistrato, parlamentare europeo, sindaco di Napoli. E mentre quella diceva che “il sionismo” – cioè l’ambizione di autodeterminazione del popolo ebraico – va messo fuorilegge, e che “una persona sionista” – cioè parecchi milioni di persone – va messa in galera, quello, De Magistris, faceva “sì sì” col testone e batteva le mani. Mentre applaudiva a quella doppietta di propaganda neonazista, De Magistris non sapeva che – qualche giorno dopo – la medesima signora si sarebbe esercitata a preconizzare la rassegna di ebrei appesi per i piedi. Ma dopo l’ha saputo. Gli applausi che non è riuscito a trattenere allora, ritiene di poterli revocare ora? O valuta un ritorno in magistratura, così da poter applicare personalmente l’agognata pena detentiva al “sionista”?