Terrore nella capitale austriaca
Gli attentati di Vienna come la notte dei Cristalli
L’attacco terroristico di Vienna avviene intorno alla Sinagoga centrale della capitale austriaca, ma non è chiaro se il tempio ebraico fosse l’obiettivo. Certamente adesso è sotto attacco l’Intercontinental Hotel, oggetto di una sparatoria all’interno dell’edificio. Secondo un resoconto ufficiale della polizia, riportato anche da diversi media locali, ci sarebbero in azione fino a 10 terroristi. Ci “sono 6 diversi luoghi” oggetto degli attacchi. Sei diverse aree di Vienna dove si sono verificate sparatorie. È quanto riferisce la polizia della capitale austriaca che così sembrerebbe confermare l’ipotesi di un attacco coordinato condotto da più gruppi armati o da un unico poi divisosi in diversi punti della città.
Al momento l’unico attacco chiaro è la sparatoria avvenuta nei pressi della sinagoga Stadttempel, situata a Seitenstettengasse mentre non sono state confermate ufficialmente due prese di ostaggi annunciate in un ristorante nei pressi del luogo di culto e all’hotel Hilton. Se l’attacco vedesse confermare la matrice islamica antisemita, Vienna si ritroverebbe a fronteggiare una minaccia molto simile a quella che interessa da giorni la Francia.
La capitale austriaca conta su una comunità ebraica importante e radicata. A Vienna ha concepito le sue idee Theodor Herzl, il fondatore del sionismo considerato l’ideatore del moderno stato di Israele. Ma con l’avvento del nazismo, le persecuzioni antiebraiche furono violentissime. Nella stessa zona colpita oggi dagli attentatori, i rastrellamenti iniziati nel 1938 condussero alla morte nei campi di sterminio 65.000 ebrei viennesi. La Kristallnacht, notte dei Cristalli, si verificò a Vienna – proprio nella zona degli attentati di questa notte – tra il 9 e il 10 novembre del 1938 e fu concepita come il simultaneo attacco a diverse sedi simboliche per gli ebrei, dalle sinagoghe alle attività commerciali. Una nottata di follia, di sparatorie e di incendi che distrusse la quasi totalità dei negozi e delle proprietà ebraiche. In quella sola tragica nottata vennero uccisi 700 ebrei. D’altronde nella capitale austriaca era di casa Adolf Hitler, che ancora sconosciuto e squattrinato studente di Belle Arti vi affittò un appartamento in Stumpergasse nel 1908, dove rimase due anni.
All’epoca Vienna contava su 206.000 iscritti attivi nella comunità ebraica cittadina, una delle più numerose e vivaci del mondo. Con l’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, 130.000 ebrei fuggirono all’estero, molti dei quali negli Stati Uniti o in Gran Bretagna.
Vienna e Roma furono accomunate da un attentato terroristico il 27 dicembre 1985, quando fu condotto un attacco simultaneo nelle due capitali dal gruppo palestinese estremista facente capo ad Abu Nidal, che assaltò l’aeroporto di Roma-Fiumicino e contemporaneamente colpì anche quello di Vienna; i due attacchi ebbero luogo con una differenza di pochi minuti l’uno dall’altro alle 9:15 circa, e causarono 19 morti e 120 feriti: 13 morti e 76 feriti a Roma, tre morti e 44 feriti a Vienna; tre terroristi del commando che attaccò l’aeroporto di Roma furono uccisi e uno, ferito, venne catturato, mentre nel commando che attaccò l’aeroporto di Vienna si contarono un morto e due feriti presi prigionieri.
L’antisemitismo è tornato di gran moda anche di recente, in Austria, dove gli atti di aggressione contro gli ebrei sono aumentati del 9,5% dal 2017. Nel 2019, sono stati ben 550 gli episodi registrati, secondo il triste computo della Comunità ebraica di Vienna e del Congresso ebraico europeo. Solo pochi mesi fa le due fonti enumeravano così: “Tra i 550 eventi, si sono in particolare contati 6 attacchi fisici, 18 casi di minacce, 78 fra danni e profanazioni di proprietà ebraiche, 209 casi di letteratura antisemita prodotta in serie e 239 casi di comportamento offensivo”. E se il numero di aggressioni e minacce fisiche sembrava diminuire, sono invece aumentati di oltre il 50% le azioni contro le proprietà” ebraiche. La maggior parte degli atti delinquenziali è stata perpetrata da estremisti di destra, secondariamente da autori che professano ideologie dall’Islam radicale all’estremismo di sinistra, ma oltre 220 degli episodi non hanno potuto essere collegati a un’ideologia specifica.
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