L'indagine Euromedia
Gli italiani bocciano la soglia a 60 euro, preferiscono il pos: il sondaggio sulla manovra Meloni
Gli italiani promuovono il Pos mentre Giorgia Meloni frena, apre: in un nuovo format disintermediato tra Palazzo Chigi e i cittadini, le istituzioni e gli esercenti, la premier aveva annunciato che non è esclusa una retromarcia sulla soglia oltre la quale sarà obbligatorio accettare i pagamenti con carte e bancomat. Soglia portata a 60 euro dalla manovra che il governo spinge per approvare in tempi record entro la fine dell’anno per evitare l’esercizio provvisorio.
“Quella di 60 euro è indicativa, per me può essere anche più bassa. C’è un’interlocuzione con la Commissione Ue. Vedremo”. Un sondaggio sul quotidiano La Stampa intanto riporta che un italiano su due è scettico sulla Legge di Bilancio mentre appena uno su tre sta con il governo nelle decisioni sui contanti. L’indagine è stata realizzata da Euromedia Research con Alessandra Ghisleri.
“La sensazione generale è che – nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’esecutivo – il prossimo anno per il 41,6% degli italiani intervistati si pagherà sempre il medesimo livello di tasse. Solo il 17,4% si dichiara ottimista prevedendo per il futuro un abbassamento delle imposte e tra loro si scopre il 41,8% dell’elettorato della Lega, il 38% degli azzurri di Forza Italia e quasi un sostenitore su tre di Fratelli d’Italia (30,2%). Di fatto, da sempre la manovra genera un’ondata di fiducia, soprattutto tra gli elettori ‘di governo’, mentre tra le file dell’opposizione regnano più facilmente sentimenti opposti come il risentimento e lo scetticismo”.
Gli intervistati giudicano inadeguata la manovra sul tema dell’inflazione: a bocciarla sono il 55,9%. Giudizio ancora peggiore tra autonomi e Partite Iva (57,6%) e dipendenti (61,6%). Bocciato il provvedimento sul Pos obbligatorio oltre i 60 euro senza incorrere in sanzioni: il 56,2% boccia il provvedimento. Tra questi un terzo degli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia. E la maggioranza degli elettori della Lega. A condividerlo appieno però sono i commercianti, con il 65,2% dei consensi.
Meloni ieri è apparsa nella sua rubrica “Gli appunti di Giorgia” con un’agendina definita inseparabile. Il format è stato trasmesso sui canali social della Presidente del Consiglio. Per “dare risposte sui temi più caldi” perché “non c’è problema a rispondere su nulla”. Difesa la posizione di elevare il tetto al contante a 5.000 euro, la revisione del reddito di cittadinanza, la decisione sulla raffineria Lukoil, le posizioni nelle relazioni internazionali, le scelte in materia di sicurezza pubblica.
Le proiezioni di voto
Per quanto riguarda le intenzioni di voto, non cambia nulla negli equilibri tra i partiti nell’ultima settimana. Le differenze sono minime e le posizioni sostanzialmente immutate. Secondo il sondaggio Euromedia Fratelli d’Italia è sotto il 30%, al 28,2%. Segue il Partito Democratico – secondo altre indagini ormai scavalcato dal Movimento 5 Stelle – al 17,4%. I grillini tallonano al 16,6%. Staccata la Lega al 9,8%, il Terzo Polo Azione-Italia Viva all’8,4%, Forza Italia al 7,3%, Alleanza Verdi Sinistra Italiana al 3,2%, Italexit al 3,2%, è +Europa al 2,3%, Noi Moderati allo 0,6%. Altri al 4%, indecisi e astenuti al 31,8%.
“Insomma – conclude l’articolo a commento del sondaggio sul quotidiano torinese – , la vera novità arriverà dall’inflazione nei portafogli delle famiglie e nei conti delle imprese, allora i giudizi non saranno più basati sulle attese, sulle speranze e sulle percezioni, ma sugli effetti reali della manovra nella vita quotidiana dei cittadini”.
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