L’iniziativa dell’Associazione “La Mela Insana” sui terreni dell’Abc
Gli orti urbani a Napoli: allo Scudillo un angolo di paradiso nel cuore della città

Nascosto tra le strade cittadine, a metà strada tra le colline dei Colli Aminei, il mare e il cielo c’è lo Scudillo, un piccolo angolo di paradiso sconosciuto ai più nel cuore di Napoli. Due ettari e mezzo di terreno che sovrastano il secondo serbatoio di acqua potabile più grande d’Europa. Quell’angolo di paradiso un tempo lasciato incolto oggi torna a vivere e ad essere frequentato grazie all’associazione “La mela insana” che ne ha fatto un orto urbano.
Il terreno è stato messo a disposizione dall’Abc, Acqua Bene Comune Napoli azienda speciale, ed è stato dato in gestione all’associazione “La mela insana” per coltivarlo e consentire ai cittadini di viverlo al meglio. “Su questo terreno abbiamo trovato alberi da frutto come ciliegie, albicocche, prugne e pesche. Ogni famiglia ha adottato un pezzo di terra e lo coltiva come vuole per poi gustarsi a casa quello che hanno prodotto”, ha detto Francesco Amodeo, avvocato e tra i soci fondatori del’Associazione.
La Mela insana nasce 5 anni fa per cercare qualche affidamento di spazi verdi nella città. All’inizio erano 5 amici che cercavano posti dove piantare l’orto. Oggi l’associazione conta più di 200 iscritti. “Il primo interlocutore con cui abbiamo avuto a che fare ci ha praticamente precettati – continua Amodeo – Ed è stato ABC che fece il bando di concorso per l’assegnazione dei suoi orti urbani e noi ci aggiudicammo un terreno al vomero in via San Domenico. Successivamente l’esperienza si è allargata e adesso ci siamo aggiudicati anche lo Scudillo”.
“Abbiamo affidato all’associazione anche i terreni che abbiamo a disposizione allo Scudillo e Vomero – spiega Mauro De Pascale, responsabile comunicazione Abc – In futuro speriamo di poter fare la stessa cosa con i terreni di Chiaiano. Così i cittadini possono vivere al meglio terreni in posti bellissimi che altrimenti sarebbero inutilizzati. E così conoscere e capire l’importanza dell’acqua. ”.
“Il concetto base è quello dell’aggregazione, di trovare spazi che possano fungere da perno tra le persone, per scambiarsi opinioni e idee. Ovviamente questa aggregazione deve avere un collante che è sicuramente una linea di base da cui partire in una conversazione tra due sconosciuti. Il nostro collante è la natura e la coltivazione”. Allo Scudillo le famiglie vanno per coltivare il proprio orto e per godersi il fresco e il panorama. le regole sono rigide: niente plastica o pesticidi sono ammessi. Chi vuole aderire paga una quota associativa e un contributo spese a seconda delle dimensioni dell’orto che gestiscono. “Chi aderisce può coltivare il suo spazio, goderlo in allegria e partecipare alle nostre attività come gli incontri con l’agronomo o il biologo per imparare a curare il terreno in modo bio, gli eventi di promozione culturale e sociale. Non diventeremo mai agricoltori però almeno ci divertiamo”.
“Avere questi spazi a disposizione ci permette anche di entrare in contatto con altre associazioni come quella del ‘Palloncino Rosso’ – racconta Amodeo – L’anno scorso venivamo da un lockdown davvero duro e i bambini avevano bisogno di aria. Così organizzammo il primo campo estivo nell’orto di San Domenico nel rispetto delle normative. E poi abbiamo continuato ad organizzare lì le attività per bambini e così anche i più piccoli hanno riconquistato il loro spazio in città”.
© Riproduzione riservata