Aveva 14 anni e si chiamava Ani Guibahi Laurent Barthélémy il ragazzino trovato morto l’8 gennaio scorso nel carrello di atterraggio di un aereo Air France arrivato a Parigi da Abidjan, in Costa d’Avorio. Lo riferisce il ministero dei Trasporti ivoriano in un comunicato. “Ani Guibahi Laurent Barthélémy, nato il 5 febbraio del 2005 a Yopougon, era allievo della classe 4a in una scuola situata a Niangon Lokoua e l’identità è stata confermata dai genitori”, si legge nella nota.

Il ministero, a partire dall’8 gennaio, ha istituito una commissione investigativa presieduta dal direttore generale dell’Autorità nazionale per l’aviazione civile, che comprendeva, oltre all’Anac, la polizia nazionale, la gendarmeria nazionale, l’Ambasciata francese, Air France e Avisecure.

LA CORSA VERSO L’AEREO – Secondo la ricostruzione delle autorità ivoriane, che hanno visionato anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza, il 14enne ha scavalcato la recinzione, correndo verso l’aereo, prossimo al decollo, afferrando il carrello di atterraggio. Erano le 22.55 e ‘grazie’ al buio è riuscito a non farsi vedere da nessuno, raggiungendo quel maledetto volo che lo ha poi portato alla morte.

Il corpo di Ani Guibahi Laurent Barthélémy è stato trovato a Parigi intorno alle 6:40 di mercoledì mattina con l’aereo atterrato 40 minuti prima, alle 6, dopo un volo di oltre 6 ore. Il ragazzino sarebbe morto per asfissia o per congelamento: le temperature scendono fino a -50 gradi tra i 9 e i 10mila metri d’altitudine.

 

 

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