Mama Africa
Il documento congiunto
Golpe in Niger, cresce la tensione: Mali e Burkina Faso minacciano escalation in caso di intervento militare della Ecowas
La fede in Mosca e soprattutto gli stretti rapporti con il Wagner Group sono ormai diventati l’emblema della politica estera di Mali e Burkina Faso. I due paesi del Sahel, guidati entrambi da giunte militari che con ben due colpi di stato hanno preso il potere, hanno diramato un comunicato congiunto in risposta alle sanzioni e alle minacce di intervento della Comunità Economica dell’Africa Occidentale (Ecowas) in Niger.
Il tenente-colonnello Assimi Goita ed il capitano Ibrahim Traore’, i due uomini alla guida dei governi militari, stanno collaborando strettamente, ma è la prima volta che viene rilasciato un comunicato congiunto a riprova del fortissimo legame che tiene insieme questi due paesi, un tempo caposaldo della Francafrique.
Per bocca del portavoce del governo maliano il colonnello Abdoulaye Maiga il Mali ed il Burkina Faso, membri sospesi dell’Ecowas, hanno risposto duramente alle sanzioni economiche imposte al Niger, fresco di colpo di stato. Secondo loro queste misure vogliono solo affamare il popolo nigerino e quindi non verranno applicate dai due stati che si rifiutano anche di chiudere i confini con il Niger.
Il punto più importante resta però la presa di posizione militare dei due stati. L’Ecowas ha infatti paventato la possibilità di un intervento militare per liberare il presidente Bazoum, tuttora prigioniero, e reinsediarlo alla testa del suo paese. Una mossa considerata grave da Mali e Burkina Faso che hanno dichiarato che un attacco al Niger verrebbe considerato un attacco a loro stessi e quindi si vedrebbero costretti a rispondere militarmente. Se le minacce possano diventare una reale escalation che porti ad una guerra resta ancora da capire, ma la tensione nel Sahel si fa ogni giorno più insostenibile.
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