L’unità di intenti nel governo Draghi appare, col passare dei giorni, sempre più una chimera. Nell’esecutivo dell’ex numero della Bce emergono infatti chiaramente due fazioni incompatibili e un chiaro esempio è arrivato anche questa mattina: da una parte la linea dura del ministro della Salute Roberto Speranza, dall’altra quella ‘aperturista’ del neo ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia.

Il numero uno del ministero di viale Ribotta, introducendo la presentazione del Programma nazionale esiti 2020, evento promosso dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha ‘scattato’ una fotografia a tinte fosche della situazione epidemiologica nel Paese. L’effetto delle varianti si fa sentire e per questo “le prossime settimane non saranno facili per la gestione Covid”. “Dire che ‘si può aprire tutto’ vuol dire prendersi una responsabilità. La verità è che le prossime settimane non saranno facili”, ha aggiunto il ministro, confermato da Draghi.

Quanto alla campagna di vaccinazione, va “accelerata” perché “i numeri stanno andando nella direzione giusta ma dovranno crescere”. Speranza ha anche parlato di “lezione del Covid”, ovvero che “la stagione tagli va chiusa definitivamente, per sempre. E’ una stagione del passato che consideriamo superata e lontana. Più risorse e spese meglio, questa è la grande sfida”. L’obiettivo è dunque quello di procedere “con una stagione di investimenti perché le risorse che si mettono sulla sanità sono le più decisive per migliorare la qualità della vita delle persone”. Due gli obiettivi secondo il ministro: “Da una parte la lotta contro il Covid”, dall’altra “programmare il servizio sanitario del futuro”, spiega, “gestione dell’emergenza, e avere una visione del futuro”. “Bisogna guardare ai prossimi anni con le lenti di chi considera il servizio sanitario la risorsa più preziosa che abbiamo“, ha aggiunto Speranza.

GARAVAGLIA PER LA RIAPERTURA – Parole che sono un messaggio chiarissimo alla Lega, che con Salvini spinge per riaprire entro Pasqua. Parole confermata anche da un suo ministro nell’esecutivo, Massimo Garavaglia, numero uno nel nuovo dicastero dedicato al Turismo. “Si apre a Pasqua se ci sono le condizioni per farlo in sicurezza“, ha detto intervistato da Radio24 questa mattina, spiegando che “è meglio prudenti essere prudenti in marzo per essere più sereni nei sei successivi, quando ci auguriamo che le cose andranno meglio. Si apre tutto quello che si può aprire con programmazione e prudenza. Semmai si faranno più gite fuoriporta”.

IL PRECEDENTE – Garavaglia e Speranza erano già stati protagonisti di uno ‘scontro’ dopo l’ordinanza del ministro della Salute sul rinvio dell’apertura degli impianti sciistici, provvedimento preso all’ultimo minuto. Nell’ordinanza del ministro Speranza sullo sci ”è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l’Italia serve un modello buono, come quello del Veneto”, aveva detto il ministro del Turismo in collegamento con l’emittente tv Telenuovo. “Non entro nel merito del metodo – aveva aggiunto – ma non può funzionare così”. Concetto ribadito poi in un intervento a Milano accanto al governatore Fontana: “La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola. “Per ripartire – aveva aggiunto il ministro – servono due cose fondamentali: finalmente programmazione, non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo, e poi lavorare per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare”.

 

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia