Al tavolo del Consiglio dei Ministri c’è un dicastero che, agli occhi degli italiani, brilla più degli altri. È quello della Giustizia, guidato da Marta Cartabia, ex presidente della Corte costituzionale voluta dal premier Mario Draghi come guardasigilli per il nuovo esecutivo ormai in carica da quasi due mesi. Secondo l’ultimo sondaggio Index per Piazzapulita su La7, Cartabia è la ministra in cui gli intervistati ripongono più fiducia, con il 41% di indice di gradimento.

A seguire il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla cui popolarità incide molto la cadenza settimanale delle ordinanze che cambiano le fasce di colore delle regioni: per lui l’affidabilità è al 37%, un punto in più di Dario Franceschini, titolare del dicastero dei Beni Culturali, e due in più di Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico. Vittorio Colao, che guida il ministero dell’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale chiude il gruppo dei primi cinque col 32% delle preferenze.

Due tecnici (Cartabia e appunto Colao), due in quota sinistra (Franceschini e Speranza) e un leghista (Gioregetti). Al sesto posto si dividono lo stesso valore, il 30%, Renato Brunetta (Pubblica amministrazione), Luciana Lamorgese (Interni) e Andrea Orlando (Lavoro e politiche sociali). Completano la classifica andata in onda a Piazzapulita Daniele Franco, titolare del Mef, al 28%, e Mariastella Gelmini agli Affari regionali con il 27%.

Il dato su Marta Cartabia riflette quasi interamente la percezione degli italiani verso l’intero governo Draghi: Index rileva il dato al 44,5% contro il 41% della guardasigilli. Il presidente del Consiglio gode da solo del 60% delle preferenze del campione. Entrambi i dati sono però in caduta: quello sull’esecutivo dell’1,6%, quello sul premier del 2,7%.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.