“Per me far rimuovere un cancello abusivo è importante quanto un’indagine antimafia” perché “se risolvo il cancello abusivo oggi, l’anno prossimo magari ho evitato un omicidio”. Si presenta così Nicola Gratteri nel giorno dell’insediamento a capo della procura di Napoli. Il magistrato calabrese, sotto scorta da quasi 35 anni, non nasconde l’emozione in una sala Arengario del Palazzo di Giustizia gremita, dove era presente una folta delegazione proveniente dalla sua Catanzaro tra pm, familiari e amici. “Prima di entrare ero tranquillo ma dopo aver sentito gli interventi del presidente del tribunale, di Giovanni Melillo, dei due procuratori generali e degli avvocati, mi sento un po’ più preoccupato” ha spiegato nel corso del suo brevissimo discorso di insediamento, durato poco più di un minuto . “Mi hanno caricato di elogi, discorsi positivi, e allora la paura di deludere è tanta” sottolinea prima di ricevere un lungo applauso.

Protetto dai suoi angeli custodi, il neo procuratore di Napoli ha parlato a lungo con i giornalisti, fermandosi volta per volta mentre salutava colleghi e amici. Tra questi anche il cantautore napoletano Enzo Avitabile. Gratteri lo guarda sorpreso (“C’ero rimasto male… mi sono detto: vuoi vedere che non viene?”) poi il lungo abbraccio. “Siamo amici, in bocca al lupo a lui e a Napoli” il commento dell’artista. A chi gli chiedeva dei “giovani innocenti uccisi dalla criminalità“, due nel giro di pochi mesi (Francesco Pio Maimone e Giogiò Cutolo), Gratteri ha replicato: “Iniziate voi cittadini a denunciare e a collaborare, noi faremo la nostra parte” ma “dalla città mi aspetto più denunce di quelle che ci sono oggi”.

Gratteri, che a Napoli al momento vivrà in una caserma, subentra dopo oltre un anno a Giovanni Melillo, a capo della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. “Farà un grande lavoro” ha anticipato lo stesso Melillo prima di rilanciare uno dei temi più dolenti della giustizia: “La sfida più grande è assicurare la ragionevole durata dei processi, madre e riparatrice dei torti subiti dai cittadini. Senza questa garanzia la stessa funzione della giustizia risulta svuotata e screditata. Pm, avvocati e giudici hanno il dovere di lavorare insieme”. Parole condivise da Gratteri: “L’obiettivo è costruire sinergie e togliere farraginosità, se ci sono, e dare così risposte di giustizia a tutti i cittadini che vedono in noi un’ultima spiaggia”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.