Neanche l’emergenza sanitaria nazionale provocata dal Coronavirus ferma il protagonismo di Nicola Gratteri. La Procura di Catanzaro coordinata dal procuratore preferito di Marco Travaglio e del Fatto Quotidiano ha infatti coordinato l’indagine diretta dal pm Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dello stesso Gratteri, su presunti casi di assenteismo all’Asp (Azienda sanitaria provinciale) e all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.

57 INDAGATI – Nell’indagine condotta dalla guardia di finanza di Catanzaro sono 57 gli indagati: nei confronti di 15 persone, un dirigente e 6 dipendenti dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, nonché 8 lavoratori dell’azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio è stata emessa la misura della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio, con durate variabili tra 3 mesi e 1 anno. Nei confronti di 18 persone fisiche (oltre ai 15 sospesi, altri due ex dipendenti dell’azienda ospedaliera e un ex dirigente dell’azienda sanitaria provinciale, tutti in quiescenza) è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, delle somme di denaro corrispondenti agli stipendi guadagnati durante i periodi di indebita assenza, per circa 20mila euro in totale

LE ACCUSE DELLA PROCURA – Per la Procura diretta da Gratteri sarebbero 2.100 episodi di assenteismo, di ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza, per un totale di circa 1.800 ore di servizio non effettuate. I reati contestati agli indagati sono truffa ai danni di un ente pubblico e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, che comporterebbe, tra l’altro, il licenziamento disciplinare senza preavviso per i responsabili delle condotte assenteistiche.

I PRECEDENTI FLOP DI GRATTERI – La speranza è che questa volta la Procura di Catanzaro riesca dove ha fallito in precedenza. La maxi inchiesta ‘Rinascita scott‘ con 336 arrestati per ‘ndrangheta, condotta da Gratteri, aveva visto dopo un mese il Tribunale della Libertà e gli uffici del Gip riformare 80 misure cautelari richieste dalla procura di Catanzaro.

Esemplare anche il caso dell’operazione ‘Marine’ condotta nel novembre 2003, quando più di un migliaio di carabinieri circondarono Platì – piccolo paese di tremila anime in provincia di Reggio Calabria – arrestando centinaia di persone. Furono poi le sentenze a ridimensionarne la portata, tant’è che le condanne furono appena 3 (tre su centododici, un po’ meno del 2%) mentre gran parte degli imputati furono prosciolti già nella fase delle indagini preliminari.

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