Diversi ristoratori hanno venduto la licenza a prezzi stracciati
Grazie al Green pass ristoranti e bar tornano a lavorare: ricavi come prima del Covid

Con l’obbligo del green pass per i clienti dei ristoranti, diversi imprenditori della ristorazione sono scesi in strada per opporsi al certificato verde. Il timore era quello di vedere gli incassi scendere nell’arco di pochi mesi. Ma diversi ristoratori di Roma si sono dovuti ricredere a fronte dei guadagni registrati tra giugno e luglio, certamente falsati però dopo la lunga chiusura imposta dalle restrizioni. Come spiega Claudio Pica, leader romano delle Fiepet-Confesercenti a il Messaggero, i guadagni di ferragosto dei locali romani hanno riportato gli incassi al 2019. Il primo banco di prova c’è stato lo scorso giugno, quando c’è stato il passaggio del Lazio in zona bianca e la revoca del coprifuoco: nel primo weekend del mese, i ristoratori hanno incassato 54 milioni di euro. A trainare il risultato è stato poi il green pass, che ha consentito di accogliere i clienti sia all’interno che all’esterno dei locali. Ma la vera conferma arriverà con il ritorno dei lavoratori negli uffici, dopo la lunga pausa imposta con lo smart working.
Differenze tra quartieri
C’è qualche ristoratore che ha registrato un incremento degli incassi, grazie alla posizione del proprio locale in uno dei quartieri più frequentati di Roma. Coloro che hanno registrato meno guadagni sono gli imprenditori della ristorazione che hanno un locale nelle zone di periferia: qui la risalita è ancora lenta e gli incassi, rispetto al 2019, hanno visto una flessione negativa del 15-20 per cento.
Se la cavano molto meglio i ristoratori nelle zone centrali della citta, dal Tridentino a San Giovanni fino all’Aventino: qui le entrate si sono assestate ai livelli pre pandemici. Risultati positivi sono stati riscontrati anche dai diversi proprietari dei locali che hanno deciso di rimanere aperti nelle settimane centrali di agosto, durante le quali i turisti e i pochi romani che sono rimasti in città hanno trainato i consumi.
Ristoranti chiusi per la crisi
Le ultime due settimane di agosto hanno quindi concesso un respiro di sollievo per molti ristoratori romani dopo l’anno nero a causa della pandemia. Non si può dire lo stesso però per chi si è visto costretto a vendere la licenza a prezzi ribassati, tra i 50 e i 70 mila euro. Come riporta il Messaggero, sarebbero almeno mille i ristoratori di diverse zone della città colpiti duramente dalla crisi e per questo hanno deciso di abbassare per sempre le serrande del loro locale. A pesare maggiormente, la chiusura di uffici, palestre e scuole.
© Riproduzione riservata