Regna confusione tra i cittadini per l’ottenimento del green pass. La certificazione verde, dopo il via libera del Presidente del Consiglio Mario Draghi lo scorso 17 giugno, consente la partecipazione nel nostro Paese a eventi pubblici, come fiere, concerti, gare sportive, feste religiose e civili, così come permette l’ingresso degli ospiti alle RSA, le strutture sanitare assistenziali che sono state tristemente protagoniste di una cattiva gestione durante la prima ondata della pandemia di Covid-19. Il documento permette inoltre di spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione” e garantisce, dal 1° luglio, la libera circolazione dei cittadini europei in tutta l’area Schengen. Le misure si collegano ai recenti provvedimenti presi dall’esecutivo che, da un lato sta portando avanti sul territorio nazionale un’efficiente campagna vaccinale e, dall’altro, guarda il 28 giugno come possibile data per lo stop all’uso delle mascherine all’esterno dei locali e mezzi pubblici. Ma chi ha ricevuto la mail che annuncia la possibilità di scaricare il “via libera covid” trova una brutta sorpresa al momento di effettuare la procedura: i sistemi ancora non sono pronti.

COME SI SCARICA IL GREEN PASS?

Le certificazioni vengono rilasciate dal ministero della Salute attraverso la Piattaforma nazionale, sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome. I cittadini, infatti, per ottenere il green pass devono aver effettuato la vaccinazione contro il Covid-19; avere esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle ultime 48 ore; oppure essere guariti dall’infezione. In base a uno di questi tre requisiti, verrà prodotto un QR code, tramite la piattaforma gestita da Sogei, che ne verifica autenticità e validità.
All’indomani della firma del decreto, sono partite le segnalazioni tramite email o sms per comunicare ai cittadini la possibilità di scaricare il documento. Per acquisire la certificazione, come spiega il testo delle notifiche inviate dal ministero della Salute, è necessario inserire un codice personalizzato al link del sito del governo utilizzando la propria tessera sanitaria o identità digitale (Spid/Cie); o sul sito del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale; oppure si può ottenere tramite AppImmuni o AppIo.

CRITICITÀ PER OTTENERE LA CERTIFICAZONE

Peccato, però, che chi ha ricevuto un’email di segnalazione per scaricare il green pass abbia riscontrato problemi. Ai cittadini, indirizzati al sito del governo dedicato, compare una schermata con il messaggio “La Certificazione non è disponibile. Se già possiedi i requisiti per ottenerla, la Certificazione è in fase di generazione”. Al momento, quindi, nonostante il green pass abbia ottenuto il via libera dal 17 giugno, non è possibile scaricarlo e acquisirlo.
Una condizione che genera confusione, soprattutto per persone che hanno poca dimestichezza con la tecnologia. E ciò, inoltre, non fa che alimentare la polemica da parte di chi associa la certificazione alla violazione e al controllo dei propri dati personali, nonostante le garanzie dell’esecutivo sulla protezione della privacy dei cittadini.

LE BUFALE SUL WEB

Su internet e nei diversi gruppi sui social network, come Facebook, sono diventati virali messaggi allarmanti sul green pass. Il più eclatante è quello che sta circolando in queste ore, che invita la popolazione a fermare il sistema, ponendo l’accento sulla non obbligatorietà del documento. “FACCIAMOLO MORIRE PRIMA DI NASCERE – si legge in un messaggio – se nessuno lo richiede, non verrà fatto è non diventerà un abitudine. Io ci tengo alla mia libertà, e tu?”
Sarebbe quindi necessario garantire che, dai tempi di comunicazione per ottenere il certificato, questo sia già disponibile e scaricabile. Per ripartire effettivamente in sicurezza.