Ambiente
Greta Thunberg a Madrid bacchetta la Cop25: “Non ci sono ancora soluzioni”
“Stiamo scioperando da un anno ma non è successo ancora nulla. Si sta ignorando la crisi climatica e finora non c’è una soluzione sostenibile. Non possiamo continuare così, vogliamo azione e subito perchè la gente sta soffrendo e morendo per questa emergenza climatica, non possiamo aspettare ancora”. Parola di Greta Thunberg che ha parlato agli attivisti durante una conferenza stampa a Madrid dove è in corso la Cop25, la Conferenza mondiale Onu sui cambiamenti climatici. Sulle sue aspettative rispetto alla Conferenza Onu sul clima, Greta ha sottolineato che gli Stati devono capire ciò di cui abbiamo bisogno in futuro, non possono nasconderlo nè ignorarlo”, dopo un anno di manifestazioni in tutto il mondo.
Alcuni, ha aggiunto, tentano di “mantenere lo status quo”, “stanno tentando di metterci in silenzio per non rinunciare al denaro, per la loro avarizia. Ma noi continueremo con la nostra azione”. Greta ha osservato che “dobbiamo fare di tutto per risolvere il problema e tentare tutto ciò che possiamo per evitare conseguenze peggiori. La Cop 25 – ha spiegato – è un anno intermedio verso la più importante Cop 26” quando tutti i Paesi dovranno presentare i propri impegni, gli obiettivi climatici nazionali per il 2030, “ma non possiamo permetterci un giorno in più nel rinvio, dobbiamo agire ora. Dobbiamo approfittare di qualche opportunità che abbiamo”. E infine, sul presidente degli Usa Donald Trump che ha presentato la revoca dall’accordo di Parigi e i Paesi ricchi che non mostrano impegni seri sul taglio delle emissioni di gas serra, la giovane attivista ha detto che sono “ipocriti, che cercano di pulire la loro spazzatura, mentre dovrebbero risolvere la crisi che essi stessi, i ricchi, hanno creato” a danno dei paesi poveri.
“Credo e spero sinceramente che dalla Cop25 venga fuori qualcosa di concreto, e più consapevolezza collettiva, in modo che tutti si accorgano dell’urgenza” del problema del cambiamento climatico.”Dobbiamo spingere per avere ciò di cui abbiamo bisogno in futuro” e gli Stati “non possono nasconderlo nè ignorarlo”. La giovane attivista svedese ha ribadito che gli Stati “non devono ascoltare me prima di altri. Io sono solo un’attivista climatica, una piccola parte di un movimento grande” ha aggiunto rispondendo ad un’altra domanda invitando i giornalisti a non rivolgersi solo a lei ma anche ad altri tre attivisti accanto a lei di altre nazionalità.Ad una domanda su come avesse accolto la notizia dello spostamento della Cop25 dal Cile a Madrid a causa dei disordini interni al Paese sudamericano, Greta ha detto che quanto stava accadendo “mi ha preoccupato molto, soprattutto per le persone e per quello stanno passando. Spero che situazione migliori presto”, ha aggiunto. Mentre a proposito della richiesta di includere i diritti climatici nella costituzione, la sedicenne svedese ha ribadito che “è una giusta causa per la giustizia climatica e per l’inclusione di tutti”. Sguardo serio e attento, con le cuffie per ascoltare la traduzione dallo spagnolo dei giornalisti radunati nella “La Casa Encendida“, un centro sociale e culturale nel centro di Madrid, Greta è stata naturalmente al centro dell’attenzione rispetto ad altri tre giovani attivisti con lei sul palco.
E’ arrivata a Madrid, dopo un viaggio notturno in treno partito da Lisbona. Ad attenderla alla stazione un folto gruppo di giornalisti e media televisivi. Rientrata martedì scorso in Europa, a Lisbona, dopo la traversata atlantica in catamarano dagli Usa, Greta è a Madrid per scuotere i 196 Paesi partecipanti alla Cop25 ad un’azione urgente contro il riscaldamento globale. Come l’anno scorso alla Cop24 di Katowice in Polonia, il suo discorso è molto atteso. La giovane attivista – che viaggia a emissioni zero – era partita per gli Usa in settembre con il veliero di Pierre Casiraghi per partecipare al vertice sul clima a New York per poi trasferirsi in Cile per la Cop25. Ma la Conferenza delle parti è stata dirottata a Madrid per disordini nel Paese sudamericano. Quindi la sedicenne svedese, che ha preso un anno sabbatico dalla scuola ed è accompagnata dal padre in questo viaggio, ha trovato “un passaggio” per rientrare in Europa a bordo del catamarano di 48 piedi “La Vagabonde”, ospite di una coppia australiana di YouTuber. È riuscita ad approdare a Lisbona in tempo per partecipare sia alla marcia, oggi, sia alla Cop25. Nell’agosto dell’anno scorso, Greta aveva cominciato il suo “sciopero per il clima” – come è scritto a mano su un cartello che porta sempre con sè alle manifestazioni – non andando a scuola ogni venerdì per protestare davanti al Parlamento di Stoccolma e sollecitare interventi per tagliare i gas a effetto serra che sono, secondo gli scienziati, la causa principale dei cambiamenti climatici e dei conseguenti eventi climatici estremi.
Il viaggio di Greta Thunberg sul “trenhotel Lusitania” ha destato alcune polemiche perchè da Lisbona a Madrid non sarebbe stato completamente a emissioni zero. Il percorso di circa 800 chilometri e 9 ore di tempo avrebbe avuto una parentesi inquinante di circa 200 chilometri, secondo quanto affermato da alcuni media spagnoli. Nel tratto Vilar Formoso-Medina del Campo fra Portogallo e Spagna la linea non è elettrificata e il treno utilizza una locomotiva diesel. Secondo un calcolo di emissioni di Co2 per mezzo di trasporto preso a riferimento dal sito CO2nnect, un treno diesel emette 0,06 chilogrammi di Co2 per passeggero, pari a 48 chilogrammi di Co2 per la sola tratta di 200 km percorsa a diesel. Per una stima più precisa, sono stati calcolati 600 chilometri utilizzando elettricità e 200 con locomotiva diesel che ha dato un totale di 51 chilogrammi di Co2, tre chilogrammi in più rispetto al risultato ottenuto per un treno diesel. Greta avrebbe scelto il treno e declinato l’offerta di un’auto elettrica, che sarebbe stata più veloce del treno, offerta da Fernandez Vara, presidente dell’Estremadura.
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