La società offre 100mila alloggi ai profughi
Guerra in Ucraina, il ‘popolo’ di Airbnb finanzia la resistenza contro Putin: la strategia delle prenotazioni di massa
Una campagna nata quasi per caso sui social, in particolare su Twitter, per sostenere economicamente la resistenza del popolo ucraino impegnato nella guerra contro le truppe russe che hanno invaso il Paese. Ha raggiunto e superato i 2 milioni di dollari la raccolta fondi nata su Airbnb, la nota società statunitense che permette di prenotare soggiorni in abitazioni private: l’idea, che ha avuto uno straordinario successo, è quella di far affluire denaro in Ucraina prenotando le abitazioni sulla piattaforma anche se non si ha intenzione di utilizzarli, col doppio beneficio di aiutare economicamente la popolazione locale e lasciare libere per gli sfollati gli appartamenti.
Una campagna nata da una idea di una donna di Salt Lake City, negli Stati Uniti: Sarah Brown ha infatti lanciato la campagna di solidarietà sui social network e al 4 marzo, come comunicato dal Ceo di Airbnc Brian Chesky, erano 61mila le ‘notti’ prenotata sulla piattaforma con 1,9 milioni di dollari che andranno così agli ‘host’, i proprietari degli appartamenti.
Ma come funziona la campagna di solidarietà? Gli host di Airbnb vengono pagati 24 ore dopo il check-in di un ospite, quindi le persone all’estero prenotano soggiorni e fanno sapere che è un gesto di solidarietà e non hanno intenzione di presentarsi.
Yesterday I shared an idea to support Ukraine by booking rooms for rent on AirBNB. 24 hours later, 100’s of people are booking AirBnBs in Ukraine as a way to send immediate monetary assistance to people in hard-hit areas. The messages in response from the hosts are so moving pic.twitter.com/ai2Je8VKCt
— IG: @quentin.quarantino (@quentquarantino) March 3, 2022
Da parte sua Airbnb ha sposato il progetto eliminando le commissioni di ‘host’ e ospiti per chi affitta in Ucraina: “Apprezziamo la generosità della nostra comunità in questo momento di crisi. Airbnb rinuncia anche a tutte le commissioni di ospiti e host su tutte le prenotazioni in Ucraina”, hanno spiegato dalla società americana.
Non solo. Airbnb ha anche sospeso le attività in Bielorussia e Russia nell’ambito delle sanzioni internazionali nei confronti del regime di Putin e del suo fido alleato Lukashenko.
11,183 people have signed up just in the last week to offer their homes to refugees
— Brian Chesky 🇺🇦 (@bchesky) March 7, 2022
La società ha inoltre deciso di impegnarsi direttamente per aiutare la popolazione ucraina impegnata nel conflitto, garantendo un programma per offrire 100mila posti letto alla popolazione in fuga dalla guerra. Due i modi per aderire: gli host possono mettere a disposizione una proprietà in modo gratuito o a un prezzo scontato, oppure è possibile fare una donazione diretta per sostenere i costi del programma.
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