“Dobbiamo sperare nel meglio e prepararci al peggio”. Frasi scontate a parte, nessuna novità stravolgente dal vertice dei volenterosi di Parigi, dove si sono riuniti 31 leader tra Unione europea, Commonwealth e Asia per fare il punto sulla guerra in Ucraina e le intenzioni farsa di Mosca di una tregua. Non c’è intesa unanime sull’invio delle truppe di pace in Ucraina per gestire una tregua che – spiega il presidente francese Emmanuel Macron – “la Russia finge di negoziare”. C’è invece unità d’intenti nel mantenere le sanzioni contro Vladimir Putin perché “vogliamo mantenere la pressione” sull’economia russa. C’è poi un invito all’alleato Donald Trump nel proseguire insieme i negoziati e non su tavoli diversi. L’unica novità sostanziale, che da una parte smarca sia Parigi che Londra, riguarda l’annuncio dell’invio nei prossimi giorni di “un’equipe franco-britannica” per “preparare quello che sarà l’esercito ucraino di domani”. Parole da interpretare quelle di Macron.

Francia-Regno Unito, invio nostri militari per lavorare con ucraini

“Prepareremo – sottolinea Macron – le forze di rassicurazione attraverso la missione che è stata affidata ai due Capi di Stato Maggiore, ora britannici, e lavoreremo per costruire una squadra che andrà a lavorare con una squadra ucraina. Gli ucraini ci diranno esattamente quali sono le loro esigenze. Ho avuto questa discussione ieri con il presidente Zelensky. Oggi queste forze rassicuranti sono una proposta franco-britannica. È sostenuta dalla Gran Bretagna e dalla Francia. È auspicata dall’Ucraina. Ed è anche sostenuta – rimarca l’inquilino dell’Eliseo – da diversi Stati membri che hanno espresso la loro volontà di aderirvi. Oggi non è unanime. Ed è noto, e per giunta, che non abbiamo bisogno dell’unanimità”,

– un forte esercito ucraino, con una missione congiunta franco-britannica pronta a recarsi a Kiev per valutare le esigenze e cosa si può fare per sostenere il suo futuro esercito; – una forza di rassicurazione, che non sarebbe dislocata sulla linea del conflitto, ma offrirebbe supporto in aree “strategiche”; – una spinta più ampia per riarmare l’Europa e rappresentare la visione europea, comprese le sue richieste in eventuali colloqui di pace.

Macron: “Putin finge negoziati”

L’obiettivo dei 31 Paesi riunitisi a Parigi resta quello di “costruire questa pace con la forza. Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare il cessate il fuoco, ma ogni giorno i bombardamenti continuano, sempre più forti. Difficile dire che ci sono negoziati di pace quando questi danno origine a tre comunicati diversi” riconosce Macron. “La Russia finge di aprire negoziati. Allora ci mobilitiamo per aiutare ancora l’Ucraina. Abbiamo deciso di accelerare i prestiti all’Ucraina per permettere gli acquisti di artiglieria. Abbiamo anche riconosciuto che non è il momento di togliere le sanzioni alla Russia”.

Il ruolo delle forze di rassicurazione

Sull’invio delle “forze di rassicurazione, che non sono destinate a essere forze sulla linea di contatto e quindi non sono destinate a essere forze che sostituiscono gli eserciti ucraini ma sarebbero forze di alcuni stati membri presenti, non c’è unanimità” perché “alcuni Stati non hanno la capacità di farlo, altri non hanno il loro contesto politico che consente loro di essere d’accordo. Sarebbero forze presenti in determinate posizioni strategiche pre-identificate con gli ucraini”, spiega Macron.

Sul ruolo delle forze di rassicurazione, il presidente francese precisa: “Sono forze composte da alcuni Stati che possano rassicurare l’Ucraina sul fatto di non essere attaccata di nuovo, dopo un eventuale cessate il fuoco”.  Sarebbero dislocate sulla linea del conflitto, ma offrirebbe supporto in aree “strategiche”. Altro elemento chiave è quello relativo alla Difesa comune: “Dobbiamo aumentare gli investimenti e anche il coordinamento delle nostre industrie della difesa”.

Macron: “Parlo con Trump ma pace non dipende solo da Usa”

Poi un nuovo messaggio a Trump, chiamato ancora una volta alleato: “Non possiamo dipendere dagli americani, non possiamo accettare che la pace dipenda solo dagli americani. Gli Usa sono alleati affidabili, condividiamo la volontà e gli sforzi del presidente Trump, ma se le priorità e gli interessi americani non coincidono con quelli europei, noi dobbiamo muoverci per proteggere i nostri interessi. Sto parlando con il presidente Trump dalla scorsa settimana e gli riparlerò tra poco. C’è un accordo importante tra americani e ucraini sulla proposta di cessate il fuoco di 30 giorni senza condizioni”. Adesso ” Trump aspetta una risposta chiara della Russia, e noi siamo con loro. Se la risposta chiara non arriverà, Trump si sentirà tradito. Noi facciamo un lavoro complementare, aiutiamo l’Ucraina e ci prepariamo a salvaguardare il cessate il fuoco quando arriverà. Se i russi non rispondono gli americani dovranno tirarne le conseguenze” conclude Macron.

 

Redazione

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