Le trattative Russia-Ucraina
Guerra in Ucraina, Putin disponibile a trattare ma nel frattempo bombarda il Donbass

Mosca dice di essere disponibile a trattative di pace quando Kiev sarà pronta a farlo. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko citato dall’Agenzia Interfax. Nel frattempo, però, fa piovere bombe sul Donbass . Il viceministro degli esteri ha anche detto che riaprirà l’accesso ai porti ucraini se l’Occidente eliminerà le sanzioni sull’export. Chiede la fi ne delle sanzioni statunitensi ed europee usando l’argomentazione: sono quelle la causa della crisi alimentare. Non disponibilissima suona la dichiarazione del consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak, ripreso dall’agenzia Unian: “Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe.
La società ucraina non è interessata a una nuova “Minsk” e al ritorno della guerra tra pochi anni”. Non sembra piacere a Kiev nemmeno l’idea dell’Europa a due velocità fatta su misura per far entrare Kiev proposta da Macron. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: “L’ambiguità strategica sulla prospettiva europea dell’Ucraina praticata da alcune capitali dell’Ue negli ultimi anni è fallita e deve finire. Ha solo rafforzato Putin. Non abbiamo bisogno di surrogati dello status di candidato all’Ue che mostrino un trattamento di seconda classe dell’Ucraina e feriscano i sentimenti degli ucraini”. Ci sarebbe stata una telefonata tra il capo di stato maggiore delle Forze armate russe, Valery Gerasimov, e il capo di stato maggiore congiunto Usa, Mark Milley, su iniziativa americana.
Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca. Secondo il New York Times alcuni hacker cinesi avrebbero cercato di rubare dati e informazioni di difesa della Russia. Il Nyt cita come fonte la società di cybersicurezza Check Point. Il 23 marzo scorso diversi scienziati e ingegneri di istituti militari russi si sarebbero visti recapitare email provenienti dal ministero della sanità russo dal titolo «lista di persone sotto le sanzioni americane per l’invasione dell’Ucraina». Le email però non provenivano dal ministero della sanità russo: a inviarle è stato infatti un gruppo di hacker della Cina che volevano cercare di convincere i destinatari ad aprire e scaricare il documento contenente un malware. L’incidente mostra come la Cina cerchi di spiare la Russia e mette in evidenza il complicato rapporto fra i due Paesi che si sono uniti contro gli Stati Uniti, chiosa il New York Times.
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