Il leader di Kiev all'Ue
Guerra in Ucraina, Zelensky presenta il piano per la vittoria: 8 punti (di cui 3 segreti) per stanare Putin
Il presidente ucraino vuole il via libera per usare le armi a lungo raggio occidentali all’interno della Federazione russa, ma vuole anche garanzie per evitare che i jet di Putin continuino a martellare città e infrastrutture così come le sue forze impegnate in Donbass
Ucraina nella Nato, deterrenza, più armi, risorse economiche utili all’Occidente, un esercito in grado di essere al pari delle migliori forze europee. Volodymyr Zelensky continua a esserne certo: la vittoria non è impossibile. Ed è questa convinzione che fonda i punti del suo “piano per la vittoria” e che anima la diplomazia di Kiev, soprattutto ora che sente che nell’opinione pubblica e tra i leader occidentali si guarda a una soluzione del conflitto.
Uno scenario che Zelensky auspica ma non con questo status-quo, perché sarebbe una tregua troppo simile alle condizioni poste da Vladimir Putin. La popolazione ucraina è stanca, frustrata e certamente impaurita da un inverno che si preannuncia complesso. Ma Kiev non può permettersi passi indietro. Tantomeno pubblicamente. È per questo che prima del suo nuovo blitz diplomatico in Europa, Zelensky ha presentato al parlamento ucraino il suo “Piano per la vittoria”. Un piano in otto punti, di cui cinque pubblici e tre classificati, e che il leader del Paese invaso intende presentare oggi al Consiglio europeo e poi ai leader di Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
Il “Piano della vittoria” di Zelensky
In cima agli obiettivi di Zelensky c’è l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Per Kiev, è essenziale ricevere un invito a far parte dell’Alleanza atlantica, perché “Putin deve vedere che i suoi calcoli geopolitici stanno perdendo”, ha detto al parlamento. Elemento che si unisce a un altro punto sottolineato dal presidente ucraino, e cioè che la guerra ha trasformato l’esercito di Kiev in una delle forze con maggiore esperienza nel Vecchio Continente (e quindi possibilmente nella Nato), tanto che i suoi uomini potrebbero essere usati dopo la guerra anche “in sostituzione di alcuni contingenti militari delle forze armate statunitensi di stanza in Europa”. Poi, insieme a questo tema politico, c’è quello altrettanto indispensabile per Zelensky di potere continuare la sua guerra contro le forze di Mosca. Il presidente ucraino vuole il via libera per usare le armi a lungo raggio occidentali all’interno della Federazione russa, ma vuole anche garanzie sulla contraerea, per evitare che i jet di Putin continuino a martellare le città e le infrastrutture ucraine così come le sue forze impegnate in Donbass.
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ieri ha detto che Joe Biden annuncerà “un nuovo significativo pacchetto di aiuti nell’ambito nel nostro sforzo per aumentare il sostegno a Kiev nella sua lotta contro l’aggressione russa”. Ma Zelensky, che dovrebbe incontrare venerdì a Berlino Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron, ha bisogno di garanzie a lungo termine. Terzo elemento del suo piano, del resto, è anche la deterrenza. “Quando la Russia sa che ci sarà una risposta e capisce quale sarà quella risposta, sceglie i negoziati e la coesistenza stabile anche con gli avversari strategici” ha detto Zelensky. E questo, per il presidente ucraino, si dovrebbe concretizzare nell’arrivo di un completo sistema bellico non nucleare che freni Mosca da ulteriori piani di conquista. Tanto più perché l’Ucraina, secondo il suo leader, ospita risorse naturali per trilioni di dollari, tra cui materiali critici fondamentali per l’intero sistema economico globale. Il capo dello Stato sa che si sta giocando tutto. Ed è anche per questo che ha voluto accelerare sul suo piano.
Le reazioni da Mosca
La situazione sul campo di battaglia necessita di una svolta, o c’è il rischio che una soluzione negoziale sia troppo incline ai desiderata russi. E le parole di fuoco giunte da Mosca sono un nuovo indizio di chiusura a ogni trattativa modellata sulle idee di Kiev. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha definito il piano di Kiev “un insieme di slogan incoerenti”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato Zelensky di “spacciare per suo piano di pace la continuazione della politica dettata dagli Stati Uniti”. E mentre Putin vuole capire cosa possa produrre questo nuovo tour di Zelensky tra gli alleati occidentali, lo zar sa che anche lui deve premere sull’acceleratore. Ed è per questo che ha ordinato alle sue forze di continuare l’avanzata in Donbass e senza spostare truppe per il Kursk. Gli analisti concordano che nell’oblast occupato dagli ucraini, la situazione per i russi sia migliorata, con il 46% del territorio che sarebbe già stato riconquistato. E molti temono che senza una svolta, il blitz in Russia possa rivelarsi un tragico fallimento.
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