Benyamin Netanyahu tiene il punto e allontana qualsiasi ipotesi di fine guerra. L’occasione per le sue parole è la conferenza stampa, a quattro mesi dal famoso 7 ottobre: “Non ci sarà termine al conflitto di Gaza – ribadisce – se non con la completa eliminazione di Hamas”. Il premier sancisce così ‘no’ all’ipotesi di accordo che avrebbe comportato il ritiro dell’esercito in cambio del rilascio progressivo degli ostaggi su un arco di 135 giorni. “Arrendersi alle condizioni deliranti poste da Hamas ci porterebbe a un altro massacro, a una tragedia per Israele che nessuno sarebbe disposto ad accettare. Siamo quasi vicini alla vittoria – ha precisato – che coincide con la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma ad un secondo massacro. Il giorno dopo la guerra, sarà il giorno dopo Hamas. A Blinken –  il segretario di Stato Usa si trova in Israele, ndr – ho detto che dobbiamo smilitarizzare completamente Gaza”.

L’oggetto dell’accordo

Il piano – rifiutato da Israele e proposto da Hamas – prevede tre fasi:  la prima fase coincide con la liberazione di donne, anziani, malati e maschi sotto i 19 anni in cambio di donne e minori palestinesi detenuti. La seconda fase prevede lo scambio degli altri uomini detenuti con quelli palestinesi e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza. Infine, nella terza fase, la restituzione dei corpi. Nel pacchetto di proposte, Hamas aveva chiesto anche aiuti per avviare la ricostruzione della Striscia e il rilascio di 1.500 detenuti palestinesi attualmente nelle carceri israeliane.

Le istruzioni di Netanyahu

Netanyahu ha successivamente dichiarato di aver impartito istruzioni alle forze armate per procedere in direzione di Rafah, situata nel meridione della Striscia di Gaza, in prossimità del confine con l’Egitto, ribadendo che soltanto attraverso un’imponente presenza militare è possibile ottenere la liberazione degli ostaggi, e sottolineando come il sacrificio dei soldati sia un atto di grande significato “non sono caduti senza un valido motivo”.

Netanyahu: “Annientati 20.000 terroristi di Hamas in soli 4 mesi”

Netanyahu ha elogiato l’efficace operato dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, suscitando anche l’ammirazione di altre forze militari. Ha sottolineato i successi finora ottenuti dalle truppe israeliane nella regione, confrontandoli con l’esperienza statunitense a Mosul, una città più piccola e priva di infrastrutture militari sotterranee comparabili a Gaza. Israele è riuscito a neutralizzare oltre 20.000 terroristi di Hamas in soli 4 mesi, rappresentando più della metà delle forze nemiche.

Redazione

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