L’attacco di sabato è “una svolta terribile e non solo per il Medio Oriente“. Inizia così l’analisi dell’ex premier Matteo Renzi in una intervista a La Stampa. Secondo il leader di Italia Viva, “abituati al chiacchiericcio rasoterra della nostra politica, non ci rendiamo conto che dopo l’invasione russa in Ucraina sono saltati equilibri decennali. Focolai pericolosi nei Balcani, violenze sugli armeni in Nagorno Karabakh, colpi di Stato in Africa, tensioni nel Mar Cinese. L’anarchia regna sovrana, senza l’iniziativa diplomatica delle istituzioni internazionali che brillano per la loro assenza”. Secondo Renzi infatti in questo delicato momento storico l’Europa può e deve giocare un ruolo importante per superare questa crisi internazionale e “non deve fare solo da spettatrice degli orrori”.

Per Renzi è concreto lo scenario di un allargamento del conflitto perché “la violenza terrorista di Hamas non è solo un disastro per il Medioriente ma rischia di essere la goccia che fa traboccare un vaso già colmo di odio“. Appare scontato quindi il coinvolgimento dell’Iran: “Non c’è dubbio che l’azione di Hamas sia stata sostenuta da Teheran. Non credo che questo provocherà un conflitto diretto Israele-Iran ma costringerà la comunità civile internazionale a rivedere rapporti con il regime iraniano”.
L’attacco improvviso sferrato nella notte di sabato 7 ottobre da Hamas ha svelato debolezze nel sistema di intelligence israeliano che nessuno ipotizzava. “Farsi sorprendere in questo modo così devastante pone Israele in una condizione di debolezza inedita almeno da mezzo secolo” commenta Renzi. Il Mossad e l’esercito sono stati beffati in maniera clamorosa: “Israele viene da un biennio di logorio interno per la fragilità del sistema politico e per le manifestazioni contro la riforma della Giustizia. Mentre le coalizioni si facevano e disfacevano alla Knesset, mentre i cittadini protestavano per una proposta di legge nella striscia di Gaza si preparava un attacco, persino più grave dell’11 settembre nel rapporto tra morti e popolazione dello Stato”.

“C’è un tema di debolezza strutturale delle democrazie – aggiunge l’ex premier -, specie quelle prive di solidità dei governi. Ma non è il tempo dell’analisi: verrà il giorno in cui Israele rifletterà sulle proprie debolezze”. E ora “gli israeliani reagiranno nel modo più duro. E lo faranno tutti insieme, come è comprensibile e logico. Dopo un attacco di queste dimensioni solo chi ha un cuore di pietra può negare al popolo d’Israele il diritto – e aggiungo il dovere – di esistere. E di resistere. La democrazia israeliana ha i suoi problemi, ma chi vuole cancellare questo Stato dalla mappa geografica non può prevalere”.

Sulla storica “pace di Abramo tra sauditi e israeliani“, Renzi, che conosce bene l’Arabia Saudita, sostiene che a scatenare l’attacco di Hamas abbia influito anche la nuova stagione di rapporti tra i due Paesi: “Tutti sappiamo che era imminente la storica pace di Abramo tra sauditi e israeliani. Ormai è chiaro a tutti come la stagione modernizzatrice che Bin Salman ha lanciato in Arabia Saudita sia una delle più rilevanti novità degli ultimi anni. E’ per questo che gli estremisti hanno colpito proprio adesso. I leader riformisti arabi dovranno ora gestire con intelligenza il ritorno mediatico che Hamas, Hezbollah e Jihadisti hanno voluto creare con la diffusione dei video che indignano il mondo occidentale ma esaltano i seminatori di odio, soprattutto in alcuni“.  Sul futuro disgelo tra Israele e Arabia Saudita, Renzi dice che ”dopo quello che è successo, e che sta per succedere a Gaza, tutti i leader arabi avranno bisogno di molto più tempo per evitare troppi scossoni interni. E non sarà facile nemmeno in Europa bloccare il tentativo degli estremisti di rialzare la testa”. L’Europa per contrastarli dovrà attuare ”nuovi investimenti nella difesa a cominciare dall’esercito europeo e io aggiungo grandi investimenti in cultura: un euro in cultura, un euro in sicurezza rimane il mio mantra. Servirà più politica, in tutto il mondo: altro che populismo”.

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