Guerra tra Israele e Gaza, non si fermano razzi e morti: da Netanyahu “nessuna tregua”

Ancora una notte di razzi, feriti e morti tra Israele e la Striscia di Gaza governata da Hamas, col conflitto tra Stato ebraico e palestinesi che si avvicina sempre più ad una guerra totale.

Un conflitto che, nonostante gli appelli della comunità internazionale, non va scemando, anzi. Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha assicurato che le operazioni continueranno finché la situazione non sarà “del tutto tranquillizzata”, con l’esercito israeliano che con centinaia di operazioni dell’aviazione ha ucciso almeno quattro comandanti militari e decine di funzionari di Hamas, radendo al suolo due palazzi ritenuti dall’intelligence basi operative del movimento islamista.

Il bilancio col passare delle ore si fa sempre più drammatico: sette le vittime israeliane a fronte di oltre 1.200 razzi arrivati da Gaza, in gran parte fermati dal sistema di difesa Iron Dome. Sull’altro fronte, quello palestinese, le vittime sono 53, “compresi 14 bambini e minori, e tre donne”, secondo i dati del ministero della Sanità locale.

Dagli Stati Uniti, storico partner israeliano, il presidente Joe Biden in serata ha sottolineato che “Israele ha il diritto di difendersi”, ma parlando col premier Benyamin Netanyahu ha lanciato un appello perché venga al più presto ripristinata la calma.

Appello inascoltato: “non è che l’inizio”, ha minacciato Netanyahu, aggiungendo che Israele infliggerà “all’organizzazione terrorista colpi che non può neanche immaginare”.

Stati Uniti che hanno parlato anche con la controparte palestinese tramite il segretario di Stato Antony Blinken. Il ‘ministro degli Esteri’ Usa ha discusso col presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, chiedendo la fine dei lanci di razzi verso Israele. “Ho parlato con il presidente Abbas della situazione in corso a Gerusalemme, in Cisgiordania e a Gaza. Ho espresso le mie condoglianze per la perdita della vita. Ho sottolineato la necessità di porre fine agli attacchi missilistici e di abbassare le tensioni”, ha twittato il funzionario americano.

Ma che il conflitto possa durare ancora a lungo e che l’escalation possa proseguire lo dimostra anche la scelta del comando meridionale delle forze armate israeliane, nelle prossime ore, di presentare al comando generale dell’esercito dello Stato ebraico un piano per l’invasione da terra della Striscia di Gaza. A riferirlo è stato il portavoce della Difesa israeliana, Hadai Zilberman, che ha specificato come il piano sarà sottoposto all’autorità politica perché lo prenda in considerazione.