Guerra tra toghe, Riello fa ricorso al Tar per il posto in Cassazione

Nuova guerra tra toghe. E sorprende che questa volta a esserne coinvolto sia, suo malgrado, il procuratore generale della Corte di Cassazione fresco di nomina, Luigi Salvato, magistrato stimato e su cui si sono riposte le speranze per un nuovo corso della giustizia. Il neoeletto capo dei magistrati è infatti anche il titolare, con il ministro della Giustizia, dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati ed è componente di diritto del Csm e del suo Comitato di presidenza. Ed è proprio questa nomina l’oggetto del contendere. A scatenare la “guerra” è il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, che ha impugnato la nomina del magistrato Luigi Salvato, napoletano come lui, a procuratore generale di Cassazione. Una nomina decisa dal Consiglio superiore della magistratura in assemblea plenaria il 23 giugno 2022. «Si tratta del primo, unico ed ultimo ricorso proposto nella mia vita professionale», fa sapere con una nota Luigi Riello dimostrando di non aver preso bene la sconfitta.

Riello è il magistrato che concorreva per il prestigioso incarico alla Suprema Corte e che il Csm ha scartato, preferendo a lui Salvato. In sede di votazione, a giugno scorso, infatti, a Riello erano andate solo otto preferenze a fronte delle diciassette a favore di Salvato. E quindi? Perché ora fare una battaglia giudiziaria? Riello in un certo senso punta il dito contro il Csm, quello di cui ha fatto parte per alcuni anni a partire dal 2002, sostenendo che le sue esperienze professionali nel settore penale abbiano un peso che il Csm non ha valutato come avrebbe dovuto, o come lui ritiene che avrebbe dovuto. Questione di punteggi, di requisiti, di parametri. Una sorta di matematica applicata in contesti dove le sfumature sono tante e varie, al punto che sullo sfondo si ripropongono di nuovo le solite correnti, le vecchie logiche, qualche riferimento alle chat di Palamara. Insomma vecchi copioni.

È chiaro che la giustizia amministrativa, incaricata di pronunciarsi tra qualche mese sul ricorso di Riello (che è patrocinato dall’avvocato Andrea Abbamonte), non entrerà nel merito delle valutazioni svolte dal Csm perché non le compete, ma dovrà stabilire se, sul piano amministrativo, il Csm ha valutato tutto ciò che andava valutato. La palla passa quindi al Tar del Lazio. Tra tre o quattro mesi dovrebbe arrivare la pronuncia. Inutile dire che questo ricorso solleva un nuovo polverone, agita le acque mai calme su cui galleggia la categoria delle toghe che appare presa sempre più dalla carriera che dai più annosi problemi della giustizia, rimescola presente e passato. La scelta del dopo Giovanni Salvi nei mesi scorsi aveva spaccato la quinta Commissione, quella deputata a pronunciarsi sugli incarichi direttivi, salvo poi arrivare, nell’assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli, il 23 giugno scorso alla decisione quasi unanime di eleggere Luigi Salvato.

Per questo motivo, per molti, la battaglia giudiziaria ora ingaggiata da Riello ha più l’aria di essere una questione puramente personale. Del resto l’incarico di procuratore generale presso la Corte di Cassazione è ruolo ambito, si tratta di essere il capo dei pm, il pm più “importante” d’Italia per il cui voto, come da prassi quando si tratta di scegliere uno dei due capi di Corte, c’è la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta della seconda poltrona più autorevole della magistratura. Luigi Salvato l’ha conquistata con un curriculum su cui ha pesato la sua cultura di giurista, l’essere stato assistente di studio alla Consulta di giudici del calibro di Giuseppe Tesauro, Piero Alberto Capotosti, Augusto Barbera, l’aver lavorato alle questioni giuridiche che si sono presentate durante questa pandemia, l’aver sostenuto di non credere all’uomo solo al comando e di essere contrario a una concezione aziendalistica dell’ufficio. Nominato avvocato generale nel 2018, dal 2020 Salvato è stato procuratore aggiunto presso la Corte di Cassazione, cioè vice del procuratore generale Salvi di cui ora ha ufficialmente preso il posto.