La Russia ha lanciato una operazione speciale per porre fine a una guerra che prosegue da nove anni. Questa l’ultima minacciosa dichiarazione del Presidente Putin, in occasione della cerimonia per il conferimento di onorificenze a esponenti del mondo della cultura al Cremlino. “Da nove anni il nostro nemico, il nemico del nostro popolo, è in guerra con queste persone.” – ha dichiarato lo zar -“sentiamo dire che la Russia ha iniziato una sorta di guerra. No, la Russia, con un’operazione militare speciale, sta cercando di fermare questa guerra condotta contro di noi, contro il nostro popolo che, a causa di una ingiustizia storica, è finito fuori dai confini dello stato russo. Questo non ha impedito loro di essere comunque il nostro popolo. La Russia sta facendo di tutto per proteggerli. E farà di tutto” – ha dichiarato Putin.

Puntuale è arrivato anche l’avvertimento dell’ex presidente e ora vice capo del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev. A suo dire infatti, la Nato sta facendo un errore nel ritenere impossibile uno scenario di guerra nucleare poiché gli eventi possono prendere una direzione “imprevedibile” e la colpa ricadrà interamente sull’Alleanza Atlantica. Secondo Medvedev la Nato “non starebbe prendendo sul serio questo scenario, altrimenti non fornirebbe armi così pericolose al regime ucraino. Quindi, a quanto pare, credono che un conflitto nucleare, o un’apocalisse nucleare, sia impossibile”.

E in effetti la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, ad esempio, “sarebbe molto seria” poichè le numerose azioni militari “aumenterebbero in modo esponenzialmente la possibilità di un incidente“. Rafael Grossi, segretario generale dell’agenzia per l’energia atomica delle Nazioni Unite (Aiea), ha sottolineato quindi “la necessità di moltiplicare gli sforzi per prevenirlo” spiegando che “per la prima volta siamo di fronte a una grande guerra che si sta affrontando nel territorio di un Paese con una vasta infrastruttura nucleare”.

Intanto il ministro degli esteri Ue Josep Borrell ritiene che fornire armamenti all’Ucraina “a piccole dosi servirebbe solo a far durare di più la guerra”. Borrell ha confermato inoltre l’intenzione di aumentare le risorse dello strumento Ue per la pace (European Peace Facility), una decisione che sarà presa alla prossima riunione del Consiglio dopo un’ennesima discussione tra gli ambasciatori presso la Ue. Borrell ha detto che “la maggioranza degli Stati membri” vorrebbe approvarlo: si tratta di un finanziamento totale di 3,5 mld di cui 1 mld per l’Ucraina. Intanto, la Ue conferma che finora sono stati ventimila i soldati ucraini addestrati dall’Unione, entro fine anno saranno 30 mila.

Giulio Pinco Caracciolo

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