Russia, abbattuto un drone ucraino su Volgograd, l’antica Stalingrado. Il colpo alla città-simbolo di Putin

I droni ucraini, per la prima volta, sono arrivati anche a Volgograd, Stalingrado. L’ordigno ha preso di mira una caserma/deposito nelle vicinanze della città, evento che conferma come il conflitto abbia ormai iniziato a coinvolgere un territorio più ampio di quanto ci si potesse aspettare evocando e colpendo il simbolo della “guerra patriottica”, come spesso ha voluto ricordare la narrativa del presidente Putin.

I droni delle forze ucraine lanciati nel territorio avversario sembrano essere utilizzati principalmente per scopi psicologici, con l’obiettivo di diffondere paura tra la popolazione e minare il consenso verso il governo nemico. Attacchi che arrivano sempre con maggiore precisione, indice di un miglioramento tecnologico nelle capacità delle forze ucraine.

Volgograd però non è stata l’unica città bombardata nelle scorse ore: registrati attacchi contro obiettivi di natura militare, come ad esempio, la fabbrica Silicon El di Bryansk, un importante impianto per la produzione di microchip destinati ai missili russi, ed anche la periferia di Mosca non è stata risparmiata, con numerose segnalazioni di incendi, seppur di dubbia origine

D’altro canto, le forze russe hanno risposto con attacchi missilistici su diversi centri abitati ucraini, causando vittime e feriti. Uno degli obiettivi più gravi è stato un comando della polizia a Kryvvi Rih, dove l’esplosione ha coinvolto anche edifici residenziali e uffici nelle vicinanze.

Infine, Odessa è stata nuovamente presa di mira da droni iraniani Shahed, ma la maggior parte di questi è stata respinta dalle difese ucraine. Attacchi che, come visto negli ultimi giorni, sono stati finalizzati ad ostacolare le esportazioni di grano attraverso il porto, causando problemi anche sul lato rumeno del Danubio e generando tensioni tra i due paesi.