Sesto giorno di guerra tra Russia e Ucraina. Cresce il bilancio delle vittime e degli sfollati. Per le Nazioni Unite sono 406 le vittime civili in Ucraina, tra cui anche numerosi bambini (mentre quelle militari sono migliaia). Si intensifica l’attacco a Kharkiv, seconda città del Paese, mentre Kiev si prepara all’assedio: una colonna di mezzi militari russi lunga 60 chilometri è alle porte della capitale. Raid missilistici ed esplosioni nella notte.
Più di 500mila persone sono uscite dall’Ucraina verso i Paesi confinanti. Ieri il primo incontro per i colloqui tra Mosca e Kiev a Gomel. Attesa per un secondo incontro tra le delegazioni. Il Presidente russo Vladimir Putin ha minacciato l’Unione Europea e i Paesi che forniranno armi a Kiev: “Saranno responsabili delle loro azioni”. Le sanzioni stanno mettendo in grave difficoltà Mosca. Si parla già di default. La Banca Centrale ha raddoppiato i tassi di interesse al 20%.
LA DIRETTA
22:55 – CAPITALE SOTTO ATTACCO – Ulteriori conferme sull’attacco russo contro Kiev. Il Kyiv Idependent, citando il Servizio statale per le comunicazioni speciali dell’Ucraina, scrive che potenti bombardamenti sono in corso in diversi quartieri della capitale: si tratta di Rusanivka, Kurenivka, Boiarka e l’area vicino all’aeroporto internazionale di Kiev. Un deposito di carburante è stato colpito a Bila Tserkva, una città nella regione di Kiev.
22:05 – FORTI ESPLOSIONI A KIEV – Diversi tra i giornalisti e corrispondenti internazionali presenti a Kiev hanno reso noto sui social che in questi minuti hanno sentito forti esplosioni nella capitale dell’Ucraina. Un attacco dalla parte delle forze armate russe che era atteso.
21:40 – ESCLUSA NO FLY ZONE IN UCRAINA – Secondo quanto riferito dalla Cnn, il governo americano di Joe Biden avrebbe escluso una ‘no Fly zone’ in Ucraina perché la misura richiederebbe l’uso della forza militare Usa per farla rispettare.
20:55 – SETTE BANCHE RUSSE ESCLUSE DA SWIFT – Sono sette le banche russe che saranno escluse dal sistema Swift, misura che renderà quasi impossibili le transazioni finanziarie e i pagamenti da e per Mosca.
È questo l’accordo raggiunto in Europa, ma tra le banche escluse non c’è Gazprombank, l’istituto sul quale transitano i pagamenti per le forniture di gas all’Europa. Tra i sette istituti di credito sanzionati vi sono Vtb bank, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Rossiya Bank, Sovcombank e Veb.
20:45 – KHERSON INVASA DAI MILITARI RUSSI – La città ucraina di Kherson, nella parte meridionale del Paese, ha visto l’ingresso delle truppe russe. A dirlo è stato Vadym Denysenko, funzionario del ministero dell’Interno ucraino, in televisione.
Kherson è una città di cruciale importanza strategiCa in quanto si trova nei pressi dell’estuario del fiume Dnepr. Denysenko ha comunque aggiunto che l’esercito ucraino controlla ancora gli edifici dell’amministrazione cittadina.
20:30 – Lo sfogo del reporter italiano: “Nel Donbass l’Ucraina bombarda da 8 anni, dove eravate?”
20:04 – ZELENSKY CHIAMA BIDEN: “FERMARE RUSSIA PRIMA POSSIBILE – Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto a Joe Biden di “fermare l’aggressore il prima possibile”. Lo ha scritto su Twitter il leader ucraino dopo una telefonata con il presidente Usa. Nel colloquio telefonico i due leader hanno parlato del “continuo sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina mentre si difende dall’aggressione russa” e dell”escalation degli attacchi a siti civili”. E’ quanto si legge in una nota della Casa Bianca. “I leader hanno discusso di come gli Stati Uniti, insieme a partner ed alleati, stanno lavorando per far pagare la responsabilità alla Russia, anche attraverso l’imposizione di sanzioni che stanno già avendo un impatto sull’economia russa”, prosegue la nota, secondo cui i due leader hanno discusso dell'”escalation di attacchi su siti usati dai civili in Ucraina, come il bombardamento vicino al memoriale dell’Olocausto Babyn Yar”.
19:32 – DRAGHI: “PUTIN NON VUOLE LA PACE” – “Per cercare la pace bisogna volere la pace e chi ha più di 60 km di carri armati e altri blindati davanti alle porte di Kiev non vuole la pace in questo momento”. Queste le parole del premier Mario Draghi nella replica alla Camera dopo le comunicazioni sull’Ucraina.
19 – PENTAGONO: “CONVOGLIO RUSSO LUNGO 60 KM NON VIAGGIA VELOCE” – Il convoglio militare russo lungo 60 chilometri “non si sta muovendo a grande velocità“. Lo afferma un funzionario del Pentagono citato dai media americani, spiegando che sull’avanzata pesano mancanza di carburante e forniture di altro genere. In ogni caso il rallentamento potrebbe anche indicare un raggruppamento delle truppe.
18:55- KIEV SI PREPARA A RESPINGERE L’ASSALTO RUSSO – In vista dell’arrivo dei mezzi militari russi, ci sono sono file di 50 chilometri di tank pronti a entrare a Kiev, la capitale è protetta da almeno tre anelli di check-point, dove i soldati controllano i documenti sia in ingresso sia in uscita. Secondo il racconto dell’inviato dell’Ansa, i raccordi sono disseminati di cavalli di Frisia. Ai lati delle strade, in corrispondenza dei check-point, ma non solo, si stanno scavando le trincee, con tanto di sacchi di sabbia. I soldati sono armati di mitragliatrici e piccola artiglieria. Qua e là si scorgono casematte di cemento. I cartelli con le indicazioni stradali sono poi anneriti.
18:30 – MISSILE RUSSO COLPISCE MONUMENTO VITTIME OLOCAUSO – “Che senso ha dire ‘mai più’ per 80 anni, se il mondo rimane in silenzio quando una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar?”: è quanto ha scritto su Twitter il presidente ucraino Zelensky, facendo riferimento al monumento eretto in memoria delle vittime dell’Olocausto, situato nei pressi della torre della tv di Kiev, colpita oggi da un attacco missilistico costato la vita ad almeno cinque persone. “La Storia si ripete?”, ha aggiunto il leader ucraino. Come ricordano i media israeliani, il monumento è situato su una fossa comune contenente 34.000 ebrei massacrati nel 1941 durante l’occupazione nazista.
17:44 – MISSILI CONTRO TORRE TV KIEV: ALMENO 5 MORTI – Ci sarebbero delle vittime in seguito all’attacco missilistico russo che ha colpito la torre tv a Kiev. I morti sarebbero almeno 5 e altrettanti i feriti. Lo riporta il governo ucraino. Le fiamme, provocate da due missili abbattutisi sull’edificio, sono state spente. Alcuni canali televisivi ucraini hanno ripreso le trasmissioni dopo poco più di un’ora dal bombardamento. Lo riferisce l’agenzia ucraina “Rbc” citando il vicedirettore dell’ufficio del presidente ucraino, Kirill Tymoshenko.
17:25 – ZELENSKY: “STOP BOMBARDAMENTI PRIMA DEI NEGOZIATI” – La Russia deve fermare i bombardamenti sulle città ucraine prima che possano iniziare colloqui sostanziali sul cessate il fuoco. E’ quanto chiede il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, ribadendo al richiesta ai Paesi della Nato di imporre a no fly zone sull’Ucraina per fermare gli aerei russi.
16:35 – MISSILI RUSSI ABBATTONO TORRE TV KIEV – Missili russi colpiscono la torre della televisione di Kiev. Secondo quanto riferisce The Kyiv Indipendent, i canali televisivi ucraini hanno interrotto le trasmissioni alcuni minuti fa. I canali non funzioneranno per un po’ di tempo, ha avvertito il ministero. “Esortiamo i cittadini ucraini così come i residenti di Kiev che vivono vicino a ripetitori, a lasciare le loro case”. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. ‘Esortazione’ che era arrivata anche nelle scorse ore in vista dell’attacco.
16:10 – NEGOZIATI, DOMANI SECONDO ROUND. UCRAINA: “NON ANDREMO SE RUSSIA DA’ ULTIMATUM” – I negoziati tra Ucraina e Russia riprenderanno nella mattinata di mercoledì 2 marzo. Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass, il secondo round si terrà domani. Il primo incontro – svoltosi ieri a Gomel, nei pressi del con fine fra Ucraina e Bielorussia – si è chiuso dopo sei ore di colloqui senza alcuna svolta, ma col l’accordo di procedere ad un secondo vertice. “Non andremo a negoziati se Mosca annuncerà ultimatum” fa sapere il ministro degli Esteri, Dmitry Kuleba. “Stiamo analizzando quanto accaduto ieri, le posizioni dichiarate. Il presidente è pienamente informato sui più piccoli dettagli della conversazione. Decideremo la nostra posizione e poi, se necessario, ci prepareremo per un nuovo incontro” ha detto, senza confermare quanto anticipato dall’agenza russa.
Lo stesso Kuleba, dopo il colloquio telefonico con il collega cinese Wang Yi, sottolinea che l’Ucraina “aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco”.
14:50 – “CINA DEPLORA GUERRA ED E’ PREOCCUPATA PER DANNI AI CIVILI” – Sul confronto telefonico con la Cina, il ministro degli Esteri ucraini, Dmytro Kuleba, sottolinea che la Cina “deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili”. Queste le parole rivoltegli dal ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi .
14:42 – LA CINA CHIAMA L’UCRAINA – Primo colloquio ufficiale tra il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, e quello ucraino Dmytro Kuleba sulla guerra in corso in Ucraina. A riferirlo l’emittente televisiva statale cinese China Central Television che ha specificato che il colloquio è avvenuto su richiesta della parte ucraina. In una nota il ministero degli Esteri ucraini spiega che Wang ha assicurato a Kuleba “la disponibilità della Cina a compiere ogni sforzo per porre fine alla guerra sul suolo ucraino attraverso la diplomazia, anche come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
14:20 – “MOSCA: CITTADINI KIEV LASCIATE CASE”. MAR D’AZOV SOTTO CONTROLLO RUSSO – Secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass, il Cremlino ha invitato tutti i cittadini della regione di Kiev che risiedono vicino a ripetitori di telecomunicazioni a lasciare le loro case. Prosegue l’avanzata dei mezzi militari russi verso Kiev, annunciata in mattinata dalla Cnn che, dalle immagini satellitari, ha osservato un convoglio di mezzi lungo 60 chilometri. Intanto il ministero della Difesa russo sottolinea che le forze ucraine non hanno più accesso al mar d’Azov, su cui si affaccia il porto strategico di Mariupol. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. “Distaccamenti avanzati della milizia della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) hanno raggiunto il confine amministrativo della regione”, ha spiegato il portavoce Igor Konashenkov, dichiarando che queste truppe si sono congiunte con le unità militari russe.
14:15 – AMBASCIATA ITALIANA LASCIA KIEV PER LEOPOLI – In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’Ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, cosi’ come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev. Lo rende noto la Farnesina
14:03 – BORRELL: “RUSSIA NON POTRA’ UTILIZZARE SOLDI CHE UE HA SPESO PER GAS PER LA GUERRA – “La Russia non potrà usare i soldi che l’Ue ha speso per il loro gas per finanziare questa guerra grazie alle sanzioni”. E’ quanto fa sapere il Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell, al Parlamento europeo. “Abbiamo fatto molto, abbiamo sorpreso il mondo e Putin: dobbiamo continuare su questa strada”, ha aggiunto. “Non c’è giustificazione per un Paese potente che attacca un suo vicino, non possiamo mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito”, ha denunciato, sollecitando un “aumento della capacità di deterrenza dell’Unione europea” per evitare guerre come questa. “E’ chiaro che non lo avevamo fatto prima, ma quello che abbiamo portato a termine in questi ultimi giorni Putin non se lo aspettava”.
14.01 – CINA: PROMUOVERE DIALOGO – “La Cina sostiene lo svolgimento di colloqui e negoziati diretti tra Russia e Ucraina. La comunità internazionale dovrebbe promuovere condizioni esterne favorevoli per il dialogo e la soluzione politica ed evitare di esacerbare le tensioni. Qualsiasi azione del Consiglio di sicurezza dovrebbe aiutare a svolgere un ruolo costruttivo, piuttosto che portare a un’ulteriore escalation”. È la posizione espressa da Zhang Jun, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite.
13:55 – Nel suo discorso alla plenaria speciale dell’Eurocamera, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito che quello in corso “è uno scontro tra lo stato di diritto e lo stato delle armi, tra democrazie e autocrazie, tra un ordine basato su regole e un mondo di nuda aggressione”.
La von der Leyen ha anche riconosciuto che le sanzioni imposte dalla comunità internazionale “avranno un costo anche per la nostra economia, ma credo che gli europei capiscano che dobbiamo opporci a questa aggressione e investire ora per la nostra libertà e indipendenza”.
13:10 – ZELENSKY: “DAREMO VITA PER LIBERTA'” – Parlando in videoconferenza al Parlamento europeo riunito in seduta straordinaria, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che il suo Paese sta vivendo “una tragedia immane”. “Siamo sotto i bombardamenti, sotto l’attacco dei missili, è stata una mattinata tragica questa. Stiamo dando la nostra vita per la libertà”, ha detto il numero uno di Kiev, che ha poi ringraziato il supporto europei sottolineando che “senza l’Unione europea saremmo soli”.
Zelensky è quindi andato in pressing sulla richiesta di adesione del Paese nell’UE: “Vorrei sentire da parte vostra che la scelta dell’Ucraina verso l’Europa venga incoraggiata. Vogliamo essere membri a pari diritti dell’Ue. Stiamo dimostrando a tutti che questo è quello che siamo”, ha detto parlando in videocollegamento con la plenaria, “provateci che siete con l’Ucraina, provateci che non ci lascerete soli e che siete davvero europei”.
Apertura in tal senso era arrivata dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che aveva sottolineato come nella proposta di risoluzione che verrà votata oggi “accogliamo con favore la richiesta dell’Ucraina per lo status di candidato e lavoreremo per raggiungere tale obiettivo”.
12:50 – Anche Hollywood si muove contro Mosca, le grandi major boicottano la Russia sospendendo le uscite dei nuovi film. Netflix ha invece annunciato che non ospiterà sulla propria piattaforma streaming i canali della tv di Stato, come previsto da una legge russa. Qui l’articolo completo.
12:40 – Secondo l’agenzia di stampa russa Ria Novosti un secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina potrebbe tenersi domani.
12:30 – La Bielorussia è ufficialmente entrata in guerra? Truppe dell’esercito di Minsk, secondo quanto riportato da Politico e Daily Beast, avrebbero attraversato il confine con l’Ucraina per unirsi all’invasione russa. I due giornali citano una dichiarazione del Parlamento ucraino: “Le truppe bielorusse sono entrate nella regione di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale”. Al momento non vi sono altre conferme.
12 – “Il missile” che ha colpito “la piazza centrale di Kharkiv è un vero e proprio atto di terrorismo non mascherato. La Russia è uno stato terrorista. Nessuno perdonerà. Nessuno dimenticherà”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un nuovo videomessaggio alla nazione pubblicato sul suo canale Telegram.
Ore 11:55 – La Nato “non cerca lo scontro con la Russia”, che dovrebbe “fermare immediatamente” l’invasione dell’Ucraina, “ritirare le sue truppe” e tornare al tavolo per trattare “in buona fede. Il mondo intero è al fianco dell’Ucraina, chiedendo la pace”. A dirlo è stato il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa dalla base militare di Lask, nei pressi di Lodz, in Polonia, a fianco del presidente polacco Andrzej Duda.
Stoltenberg ha aggiunto che i jet militari non saranno inviati in Ucraina. “La Nato non invierà truppe né sposterà aerei nello spazio aereo ucraino“, ha spiegato il numero uno della Nato.
Ore 11:30 – Nessuna de-escalation da parte russa, neanche con le parole. È il senso del discorso del ministro degli Esteri Sergey Lavrov in un video messaggio indirizzato alla conferenza delle Nazioni Unite, in cui il fedelissimo di Putin ha definito “inaccettabile” che che le armi nucleari Usa si trovino sul territorio europeo e che Washington dovrebbe riprendersele. Secondo Lavrov il governo di Kiev starebbe cospirando per sviluppare il suo arsenale atomico, “è una minaccia alla sicurezza internazionale”.
Un intervento, quello di Lavrov, boicottato da molti delegati che hanno lasciato la sala all’inizio del suo messaggio preregistrato.
Ore 11:15 – Nel suo discorso al Senato da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivata una dura e ferma condanna dell’invasione russa in Ucraina. Qui l’articolo sulle parole del premier.
Ore 10:40 – Con l’invasione russa in Ucraina è finita l’illusione che la pace sia scontata. È il messaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi nell’Aula del Senato, durante le comunicazioni del premier sul conflitto in corso nel paese ai confini dell’Europa.
“Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. Come aveva osservato lo storico Robert Kagan, la giungla della storia è tornata. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”, è stato il messaggio forte del premier.
Ore 9:55 – Lasciare la città di Kiev. Dal ministero degli Esteri è arrivato un appello agli italiani che vivono nella capitale ucraina a lasciare la città: “Ai connazionali ancora presenti nella capitale Ucraina e dintorni è raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, negli orari in cui non c’è il coprifuoco. Si raccomanda la massima cautela”
Ore 9:30 – Continua l’attacco nella città di Kharkiv. “Barbaro missile russo colpisce la centrale Piazza della Libertà e i quartieri residenziali di Kharkiv”, ha scritto in un tweet Dmytro Kuleba, ministro degli esteri ucraino, pubblicando anche un video degli attacchi.
Ore 9:23 – Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky interverrà in videocollegamento alla plenaria straordinaria del Parlamento Europeo. Si comincerà a mezzogiorno.
Ore 8:40 – Kiev si è svegliata sotto la neve stamattina. Hanno risuonato le sirene degli allarme bomba. Immagini satellitari hanno mostrato un convoglio di mezzi militari russi di 60 chilometri, come riferito dalla Cnn, che si dirige verso la capitale dalla base aerea di Antonov, quasi al confine con la Bielorussia. Ancora in vigore il coprifuoco: chi è trovato in città nelle ore vietate è considerato collaboratore dei sabotatori ucraini. Gli allarmi sono risuonati anche in altre città come Rivne, Volyn, Ternopil, Uman, Cherkasy, Vinnytsia.
Ore 8:35 – La città di Kharkiv, la seconda per grandezza in Ucraina, è di nuovo sotto attacco. Le immagini televisive rilanciate sui social, mostrano l’esplosione fortissima causata da una bomba o da un missile presso un edificio che secondo la testata Kyiv Indipendent è la sede del governo regionale.
Ore 8:20 – Oltre 366mila le persone scappate in Polonia dall’Ucraina dall’esplosione delle violenze secondo la Guardia di Frontiera. Solo ieri 100mila persone hanno attraversato il confine, oggi 24mila in due ore dalle 7:00 alle 9:00.
Ore 7:00 – Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha letto in diretta alle televisioni nazionali i nomi dei caduti in guerra. Il Presidente è apparso in maglietta verde militare. Ha lanciato un appello a combattere al suo popolo.
Ore 6:55 – La città di Kherson, nel sud dell’Ucraina, è circondata dalle truppe russe. Lo ha confermato il sindaco. Oltre 70 militari sono stati uccisi in un attacco russo a Okhtyrka, tra Kharkiv e Kiev. Base militare vicino a Kiev in fiamme dopo l’attacco delle forze russe.
Ore 6:00 – Sirene antiaeree risuonano in molte città in Ucraina. Da Kiev a Rivne, da Ternopil a Vinnytsia e Volyn. Lo scrive il Kiev Independent. Lungo il convoglio di 60 chilometri di mezzi militari russi diretti a Kiev colonne di fumo dalle case lungo il percorso. L’immagine satellitare riportata dalla Cnn. La colonna militare è formata da blindati, tank, pezzi di artiglieria e altri veicoli logistici.
Ore 4:40 – Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko descrive la capitale come sotto un attacco “non-stop” da parte delle truppe russe. “Abbiamo sentito le esplosioni ogni ora la notte scorsa, per tutta la notte e negli ultimi quattro giorni. Gli abitanti sono molto nervosi, trascorrono molto tempo nei bunker. Siamo pronti a combattere e pronti a morire per il nostro Paese, per le nostre famiglie perché è la nostra casa. È il nostro futuro e qualcuno vuole entrare nelle nostre case e rubarci il futuro”, ha detto l’ex campione del mondo dei pesi massimi alla Cnn. L’obiettivo dell’Ucraina, ha aggiunto, è il futuro in Europa. Secondo la parlamentare Kira Rudik dopo i colloqui di Gomel gli attacchi russi si sono intensificati.
Ore 4:00 – Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e il coordinatore dei soccorsi di emergenza Martin Griffiths, citando i numeri dell’Ufficio del Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha dichiarato 406 vittime civili in sei giorni di guerra in Ucraina. Griffiths si è rivolto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in videoconferenza da Ginevra. Il numero reale di vittime civili “potrebbe essere considerevolmente più alto, poiché molte vittime segnalate devono ancora essere confermate”. Solo negli ultimi due giorni i civili uccisi sono stati 102.
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