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Guinea Bissau, sciolto il Parlamento dopo rivolta Guardia Nazionale: le tensione e l’incubo di ritornare un narco-Stato
Sono giorni difficili in Guinea Bissau, dopo quello che possiamo definire come un tentativo di colpo di stato. Il presidente Umaro Sissoco Embalò ha deciso di sciogliere il parlamento dove domina l’opposizione dopo le ultime elezioni. Il tentativo di liberare i due ministri, arrestati per un tentativo di corruzione, da parte della Guardia Nazionale ha messo il presidente contro il parlamento, che appunto controlla la Guardia Nazionale. Questo corpo militare risponde infatti al ministro degli Interni e quindi al governo bissau-guineano che è stato scelto dal parlamento in antagonismo alla presidenza. Questo scontro di poteri ha portato l’esercito ad intervenire a fianco di Sissoco Embalò che ha accusato apertamente il governo di utilizzare la Guardia Nazionale per scopi personali.
La Guinea Bissau vive un momento particolarmente delicato a livello economico e la grande instabilità politica aumenta le difficoltà. Il Partito per l’Indipendenza della Guinea Bissau e Capo Verde (PAIGC) ha oggi la maggioranza assoluta ed è un acerrimo nemico del presidente in carica. L’arresto dei due ministri, che si sono dichiarati colpevoli, ma hanno cercato di giustificare il proprio operato, è apparso come una prova di forza della polizia saldamente nella mani della presidenza che ha organizzato una conferenza stampa per dimostrare al popolo della Guinea Bissau il proprio impegno contro la dilagante corruzione che attanaglia il paese africano. Umaro Sissoco Embalò, di ritorno da Dubai dove ha partecipato alla Cop28, è apparso sulla televisione nazionale ammonendo i partiti ad evitare di destabilizzare la Guinea Bissau e dichiarandosi pronto ad intervenire con forza per stroncare ogni forma di attentato alla democrazia.
La mossa di sciogliere il parlamento senza indire una data per le nuove elezioni appare però un tentativo di accentrare su di se tutti i poteri e svuotare di significato la costituzione bissau-guineana. Umaro Sissoco Embalò è già scampato ad almeno un tentativo di colpo di stato nel febbraio del 2022 e conosce molto bene le metodiche della forze armate essendo lui stesso un ex generale. Al momento vanta diversi appoggi internazionali soprattutto con Portogallo e Stati Uniti, con i quali sta combattendo la guerra contro il narcotraffico che proviene dal Sud America ed usa la Guinea Bissau come hub di smistamento. Ma la regione resta molto inquieta e ci sono alcuni player interessati a rovesciare il fragile governo bissau-guineano instaurando l’ennesima giunta militare.
Il Wagner Group per esempio sta continuando a lavorare nei paesi vicini come la Guinea ed il Mali, entrambi da tempo guidati da militari golpisti e la grande instabilità del Senegal a nord, un tempo caposaldo del potere francese, potrebbe dare coraggio ai giovani militari che hanno fitti contatti con le giunte al potere a Conakry o Bamako. Un sottile gioco geopolitico che potrebbe travolgere la piccola Guinea Bissau e farla tornare ad essere il narco-stato che era diventato fino a pochi anni fa.
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