Walker Meghnagi, presidente di quella istituzione che è la comunità ebraica di Milano, è tra le voci più autorevoli dell’ebraismo “politico” italiano: lo raggiungiamo al telefono mentre è a Tel Aviv, dove ha vissuto in diretta la follia degli attentati di Hamas del 7 ottobre. “Ero arrivato in Israele per venire a trovare mia figlia, che ora vive qui. E sono piombato in un incubo”, racconta al Riformista. “Non ho mai visto una cosa del genere – ci dice – c’è la guerra ma questa non è guerra, è barbarie. È odio verso l’umanità, qualcosa di diabolico: voler ammazzare persone inermi solo perché di origine ebraica, anziani, bambini, ragazze: sembra di essere tornati ai tempi dei nazisti, quando cercavano gli ebrei nei condomini”.

La barbarie non nasce mai all’improvviso. Verso questi terroristi il mondo ha tenuto gli occhi chiusi troppo a lungo?
Evidentemente. C’è stata una leggerezza, una distrazione enorme da parte della politica. E vale per quella israeliana come per quella europea. Il mondo libero ha i suoi valori, ma non sa come deve affermarli presso gli altri. E dunque li subisce. Faticando perfino a capire che cosa accade nel campo avverso.
A quale momento storico possiamo associare questo attacco?
Compirò 73 anni domani. Nella vita ho visto di tutto, da italiano e da ebreo. E sa che le dico? Questo è il momento più tragico che ho mai vissuto. Si compiono massacri di innocenti pur di uccidere. Si stuprano adolescenti, si spara in fronte ai bambini. Hamas fa quello che facevano le SS, ma lo fa con tecnologie miliardarie.
E queste tecnologie, quei miliardi arrivano in parte dall’Europa, chissà forse anche in parte dall’Italia…
Hanno visto che parti meccaniche dei missili sparati su Israele sono di fabbricazione europea. E con l’Europa fanno affari d’oro quotidiani Iran e Qatar, che tutti sappiamo essere dietro ad Hamas. La dico chiara: benissimo le belle parole, le bandiere israeliane che sventolano una sera sui palazzi della politica. Ma non basta. Vogliamo aiuti concreti per Israele a partire dall’embargo totale verso i paesi canaglia che finanziano il terrorismo.

Perché si dice che questa volta non sarà come le altre? Lei ha la percezione che Israele voglia andare in fondo, estirpare il cancro di Hamas?
Hanno rapito dei bambini che hanno chiuso nelle gabbie. Stanno tenendo centocinquanta ragazze in ostaggio, sottochiave. Una violenza inaudita, cieca, che ha qualcosa di diabolico. Qui non è un problema di rivendicazioni politiche o territoriali, c’è qualcosa di più: sono in campo due idee molto diverse della vita. Che per noi ha un valore e per altri no.
Quando Israele è sotto attacco, di solito la solidarietà viene manifestata, per senso di colpa, un po’ da tutti. Ma dura pochissimo. Due giorni dopo si sentono i distinguo, i Se e i Ma. È così?
Direi che di solito è così, ma alcuni non hanno neanche quel primo giorno di rispetto. Alcuni ci attaccano da subito. E vedo che già il Pd sta invitando Israele alla moderazione. Ti rapiscono i figli, ti uccidono mille persone e tu devi rimanere impassibile, ‘moderato’?
Ci sono timori per le comunità ebraiche in Italia?
Sì. Nella storia dopo gli attacchi a Israele arrivano quelli contro di noi, in Italia. E in Francia. E in Belgio… È stata convocata una riunione con il ministro Piantedosi, hanno raddoppiato la vigilanza davanti alle sinagoghe.
Cosa chiede al governo Meloni?
Vicinanza a Israele. Embargo ai suoi nemici, che sono i nemici della democrazia. E una piccola cosa: mi chiedo come mai la Farnesina non organizza qualche volo umanitario in più. Ci sono oltre un migliaio di turisti italiani che chiedono di tornare in Italia, i voli per Roma e Milano sono pochissimi. Pienamente funzionante c’è solo El Al, tutti gli altri hanno ridotto al minimo l’operatività. Forse servirebbero dei voli militari per portare in Italia tutti coloro che lo chiedono.
E dalla politica italiana, cosa si aspetta?
Temo che la soliderietà verso Israele durerà poco. Al Pd chiedo senso della realtà, lucidità, onestà intellettuale. “Reazione proporzionata” cosa significa? Andiamo a sequestrare anche noi dei bambini a Gaza? Di Conte e Landini non mi faccia parlare, la prego. I Cinque Stelle sono portatori di antisemitismo. Pieni, pieni di antisemiti. Da loro so già cosa aspettarmi.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.