“Il libro sarà peggio di quanto la Famiglia Reale si aspetti” aveva anticipato il Times, e infatti nell’intervista rilasciata dal principe Harry rilasciata al giornalista Anderson Cooper nel programma ’60 minutes’ della Cbs, le parole del quotidiano londinese non sono così distante dalla verità.

Spare in Italia esce domani (10 gennaio), ma se ne parla ormai da tempo. Da quando il principe Harry ha annunciato a luglio del 2021, che stava scrivendo un libro di memorie “intimo e sincero”, la famiglia reale ha iniziato a preoccuparsi per ciò che avrebbe potuto raccontare il ‘ribelle’ secondogenito di Carlo e Diana.

Harry, 38 anni, ha accusato Camilla e il resto della sua famiglia di aver passato ai media informazioni private su di lui e poi sulla moglie Meghan per oltre un decennio. In particolare la matrigna avrebbe seguito fin dall’inizio un piano per sposare Carlo e diventare, quindi, regina consorte, nonostante i due fratelli avessero supplicato il padre di non sposarla. Ma per riuscirsi, a detta di Harry, Camilla aveva dovuto sacrificare proprio lui, mettendolo in cattiva luce per accattivarsi i sudditi.

Il violento litigio con William non sarebbe stato l’unico: “William voleva che lo colpissi anch’io, ma ho deciso di non farlo”. Con queste parole il duca di Sussex ha raccontato i pochi secondi che fecero seguito allo spintone violento ricevuto dal fratello durante un litigio particolarmente cruento che procurò a Harry diverse ferite sulla schiena. E non sarebbe stata la prima volta, mettendo seriamente in questione il carattere piuttosto belligerante del futuro erede al trono.

Harry torna anche sul rapporto tra William, Kate e Meghan “contro di lei sin dall’inizio”. Il secondogenito di Carlo e Camilla ha spiegato che fin dall’inizio William, 40 anni, e Kate, 41, avevano posto barriere tra loro e la Markle, dando a intendere una certa gelosia da parte degli allora Cambridge: “Non si aspettavano che mi innamorassi di una donna come Meghan, con una carriera di grande successo”. Ma non si trattava di razzismo, come aveva invece detto assieme a Meghan nell’intervista a Oprah: “Non siamo stati noi a dirlo” ha protestato Harry, “sono stati i media”.

Riguardo al trauma subìto alla morte della madre Diana, Harry ha dichiarato: “Mi sentii in colpa camminando a Kensington Palace, sorridendo e stringendo mani”. Harry ha rivelato di essere stato costretto, appena dodicenne, a non mostrare alcuna emozione in pubblico nei giorni che seguirono la morte della madre, quando migliaia di persone si recarono piangendo nella dimora della principessa del Galles, depositando fiori e omaggi fuori ai cancelli. E ha anche ammesso di aver visto foto della madre in punto di morte, ancora intrappolata nell’auto in cui viaggiava nel momento dell’incidente, avvenuto nel 1997 in un tunnel parigino. “I paparazzi non smisero mai di scattare foto mentre lei giaceva sul sedile, prima di sensi”.

Il principe Harry ha parlato anche del rapporto con suo padre e suo fratello: “Al momento non abbiamo contatti” ha detto, spiegando, senza specificare date, come sia passato parecchio tempo dall’ultima volta in cui ha avuto modo di parlare sia con Carlo che con William. “Spero che un giorno saremo in grado di trovare pace” ha concluso.

In conclusione dell’intervista è tornato sul tragico giorno della scomparsa della sovrana, la regina Elisabetta a Balmoral. In quelle ore si trovava con Meghan a Londra, e alla notizia delle condizioni in rapido declino della nonna, aveva chiesto a William se poteva recarsi in Scozia con il resto della Royal Family. “L’elicottero su cui avrebbero viaggiato aveva posto sufficiente, ma nel giro di due ore tutti i Royal che abitano nei dintorni di Windsor e Ascot erano in volo senza di me”.

 

Redazione

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