Tendiamo a pensare alla morte e alla bellezza come due cose incompatibili, ma uno sguardo ai più affascinanti cimiteri nel mondo convincerebbe qualsiasi viaggiatore del contrario“. Parte da queste parole, Sara Clemence, per introdurre la sua selezione di cimiteri da vedere almeno una volta nella vita. In tutto ne ha raccolti 12, in un lungo articolo per Bloomberg pubblicato nel 2016. I cimiteri inclusi in questa specie di racconto di viaggio raccontano la città e i Paesi ai quali appartengono.

Visitare questi luoghi di memoria e preghiera non ha nulla a che vedere con atmosfere necessariamente lugubri e gotiche. Ha invece sempre qualcosa in comune con una ricercatezza architettonica e artistica difficilmente riscontrabile altrove. Basta anche visitare Tripadvisor per rendersi conto che i cimiteri non intimoriscono i turisti. Al contrario, alcuni sono dei veri e propri attrattori. È il caso del Père Lachaise a Parigi come del cimitero ebraico di Praga o quello dei caduti russi nella presa di Berlino a Treptower Park. Questi ultimi due non sono tuttavia inclusi nella classifica di Sara Clemence. Nessun italiano nella lista anche se il Monumentale di Milano, il cimitero acattolico di Roma e quello delle Fontanelle a Napoli non avrebbero sfigurato.

St. Andrews Cathedral Graveyard, St. Andrews, Scozia – La cattedrale costruita tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo è stata la più grande di Scozia prima che incendi e tempeste la riducessero a una grandiosa rovina lunga 119 metri. Il cimitero che circonda l’imponente struttura diroccata ha un aspetto austero e gotico. Sorge su una scogliera ventosa che si affaccia sul Mare del Nord. Nel museo si trovano delle sculture medievali. Vi è sepolto il campione di tennis Thomas Morris, detto Young Tom Morris.

Cimitero Vesel, Sapanta, Romania – Conosciuto anche come “il cimitero allegro”, è una delle maggiori attrazioni turistiche del Paese balcanico. Si trova in un paese di 5mila abitanti quasi al confine con l’Ucraina. Le circa 800 tombe che vi si trovano sono adornate con croci blu intagliate e con una rappresentazione del defunto in vita altrettanto colorata. In più, gli epitaffi non hanno un tono solenne ma al contrario ironico e goliardico. Non mancano i souvenir. Il carattere allegro del cimitero è l’eredità del popolo degli antichi Daci che pensavano alla morte come a un momento di gioia perché volta all’immortalità.

Cimitero di Père Lachaise, Parigi, Francia – E’ considerato il cimitero più visitato al mondo con oltre tre milioni e mezzo di turisti ogni anno. È sicuramente il più grande della capitale francese e si trova nel ventesimo arrondissement della città. Sua caratteristica principale – oltre ai viali alberati e ai mausolei austeri – è vantare tra i propri sepolti molti personaggi celebri, anche perché fu costruito a partire dal 1803 e accolse defunti da altre strutture. Si trovano tra le altre le tombe di Molière, Marcel Proust, Oscar Wilde, Gertrude Strain e Jim Morrison.

Okunoin, prefettura di Wakayama, Giappone – Un detto dice che nel cimitero più grande del Paese non esistono morti ma solo spiriti in attesa. L’Okunion è anche un luogo cardine del buddhismo, oltre a essere uno dei siti spirituali più rilevanti di tutto il Paese. Vi si trova anche il mausoleo di Kukai, detto Kobo Daishi, fondatore del Buddhismo Shingon. Il cimitero è parte di un Patrimonio Mondiale dell’Unesco, conta oltre 200mila tombe e risale all’816 dopo Cristo. La sala di culto principale custodisce oltre 10mila lanterne. Ci sono anche tombe moderne appartenenti ai privati, come alla Nissan o alla Komatsu, e altre molto strane tra cui una grande tazza per commemorare i lavoratori di un’azienda di caffè e un monumento alle termiti voluto da un marchio di pesticidi.

Cimitero di Waverley, Sydney, Australia – Inaugurato nel 1877, è uno dei luoghi più panoramicamente suggestivi della città australiana. Si estende per circa 40 acri in cima a una scogliera che si affaccia sul Mar di Tasman, Oceano Pacifico. I monumenti sono per la maggior parte edoardiani e vittoriani. Numerose le tombe di personaggi celebri come lo scrittore Henry Lawson, il giocatore di cricket Victor Trumper e il ribelle irlandese Michael Dwyer.

La Recoleta, Buenos Aires, Argentina – Nell’omonimo quartiere della Recoleta, uno dei più centrali e caratteristici della capitale argentina, si trova il più famoso cimitero storico del Paese. Prima del 1822 sulla sua area si estendeva un frutteto che circondava una chiesa. Attualmente è una città nella città che vanta sculture angeliche, elementi di art déco, art nouveau, barocchi e neogotici oltre a mausolei. La tomba più celebre è quella di Evita Peron, quella più misteriosa è quella di Rufina Cambacérès, ragazza dell’alta borghesia spagnola defunta nel 1902 a 19 anni, sulla cui scomparsa sono tramandate diverse leggende.

Cimitero di Bonaventure, Savannah, Stati Uniti – Nello Stato della Georgia si trova questo cimitero pieno di sculture angeliche e querce altissime e nodose. Dal 1846 vi sono sepolti personaggi come il compositore Johnny Mercer. Divenne famoso perché una scultura raffigurante una giovane ragazza, detta “bird girl”, venne ripresa sulla copertina del romanzo Mezzanotte nel giardino del bene e del male, da cui nel 1997 è stato tratto un film diretto da Clint Eastwood. La “bird girl” è stata spostata nel museo locale Jepson Center for the Arts. Il cimitero è stato chiuso per un periodo a causa degli effetti dell’uragano Matthew formatosi nell’Oceano Atlantico nel settembre 2016.

Monte degli Olivi, Gerusalemme – E’ stato utilizzato per circa migliaia di anni come luogo di sepoltura della religione ebraica. Il monte degli Ulivi sovrasta Gerusalemme da est e guarda dall’alto il deserto da ovest. Secondo i Vangeli è il luogo in cui si sarebbe ritirato Gesù prima della Passione e dove si sono verificati diversi eventi biblici. Vi sono sepolti rabbini, profeti cristiani e il primo ministro israeliano Menachem Begin.

Arlington National Cemetery, Arlington, Stati Uniti – Oltre 400mila veterani americani con le loro famiglie sono sepolti in questo cimitero militare fondato durante la Guerra di Secessione. Prima di diventare un luogo di riposo per i defunti era una cittadina dove gli schiavi liberati cominciavano a vivere da persone libere. Tra i prati e gli alberi secolari si trovano la Tomba del Milite Ignoto, quella di John Fitzgerald Kennedy, il monumento della battaglia di Iwo Jima, il monumento in onore delle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

Highgate Cemetery, Londra, Inghilterra – Durante l’era vittoriana era il suolo cimiteriale più ambito di Londra. Poi venne abbandonato per alcuni anni. Non perse però il suo carattere monumentale con i suoi obelischi e le sue torri. Conta oltre 170mila tombe. Tra i sepolti il pittore Lucian Freud, lo scrittore George Eliot, il filosofo tedesco Karl Marx. Altro defunto degno di nota è l’ex agente del KGB sovietico Alexander Litvinenko, avvelenato nel 2006 nella metropoli britannica. L’ex spia è sepolta in una bara rivestita di piombo a causa dell’alto livello di radioattività del suo corpo.

Assistens, Copenaghen, Danimarca – Gli autoctoni lo utilizzano come un parco. Sul suo prato si fanno picnic e scampagnate. Non ci sono mausolei o sepolture particolarmente grandiose: sembra esserci una specie di principio egualitario in questo luogo. Fondato nel 1760, ospita i resti di molti personaggi celebri danesi. Si trovano le tombe dello scrittore Hans Christian Andersen e del filosofo Soren Kierkegaard. Il cimitero è posizionato nella zona settentrionale della città, nel quartiere di Norrebro.

Green-Wood, Brooklyn, New York, Stati Uniti – Anche questo cimitero viene utilizzato dalla metropoli americana come un luogo ricreativo. Nel 1960 venne riconosciuto come il secondo luogo più turistico della Federazione dopo le cascate del Niagara. È grande circa 478 acri all’interno dei quali si trovano laghi, stagni, prati e viste panoramiche di Manhattan. Tra i sepolti il compositore Leonard Bernstein e l’artista Jean-Michel Basquiat, l’inventore del telegrafo Samuel Morse e il fondatore del brand Steinway & Sons Hnery E. Steinway.

Antonio Lamorte

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