Una ristretta cerchia di 50 etichette selezionate dal Gambero Rosso nella carta dei vini rari: è la grande novità della Guida dei vini d’Italia 2025. Ma cos’è un vino raro? Quali sono le caratteristiche? Cosa racconta?

Come spiega Lorenzo Ruggeri, direttore del Gambero Rosso, il vino raro è “un prodotto pensato ed elaborato in una dimensione artigianale. La quantità è particolarmente limitata e per questo di difficile reperibilità. Come filtro abbiamo impostato un limite di 3mila bottiglie per ciascun vino, con pochissime eccezioni legate a espressioni figlie di contesti particolarmente estremi e unici. Le etichette che abbiamo scelto hanno un filo comune: c’è dietro un rischio, uno stacco stilistico, la volontà di spostare l’asticella, di testare il limite. Si sperimenta e s’innova, da un lato, ma non mancano esempi virtuosi che riprendono pratiche del passato, reinterpretandole. I 50 vini scelti sono la punta di diamante dei nostri assaggi, bottiglie da collezionare in cantina, da riportare a casa dopo lunghi viaggi su e giù per la Penisola”.

Un esempio mirabile di questa categoria è l’Eleuteria Special Edition in Anfora Calabria Rosso Igp 2020, un Nerello Mascalese di Tenuta del Travale, sita nei pressi di Cosenza. Eleuteria Special Edition è una vera chicca in 600 bottiglie numerate: le uve sono fermentate a grappolo intero per poi invecchiare oltre 20 mesi nel cocciopesto. Naso etereo con profumi spiccatamente floreali e di scorza d’arancia che invitano a un assaggio dirompente: poco peso e tanta finezza tannica. Leggiadro e ritmato, chiude su note di tè nero e genziana. “Siamo felici e orgogliosi di questo riconoscimento che premia l’eccezionalità e la qualità del nostro progetto e l’approccio artigianale, basato su una cura certosina dei dettagli, che fin dall’inizio è l’imperativo dell’azienda. Lasciamo che la natura sia la vera regina di questi luoghi e ne custodiamo i segreti. Per noi ‘piccolo’ è sinonimo di bellezza, è nella dimensione del piccolo, quasi invisibile, che si trovano le radici della grandezza autentica” dice Raffaella Ciardullo, insegnante di lettere a Cosenza e titolare dell’azienda con il marito Nicola Piluso, avvocato, e le figlie Carlotta e Matilde, avvocate praticanti nello studio legale di famiglia.

Tenuta del Travale è una micro azienda di due ettari sita in località Rovito nel territorio della Sila – patrimonio UNESCO – con una produzione di circa 10 mila bottiglie. Vanta un vigneto eroico, riconosciuto dal CERVIM, coronato da un uliveto di alberi secolari. I filari sono circondati dai boschi, a 520 metri sul livello del mare, e la coltivazione delle uve di nerello mascalese e cappuccio è completamente manuale, su pendii molto scoscesi, tra gradini e terrazze. “Donna di raffinata cultura, Raffaella sembra essersi ispirata anche alle teorie di microeconomia ecologista enunciate da Ernst Schumacher nella sua opera più famosa Piccolo è bello”, scrive la Guida del Gambero Rosso.

In effetti, ricorda l’imprenditrice, “anni fa, per una pura combinazione, mi ritrovai a tradurre delle pagine di ‘Piccolo e’ bello’ in russo per un esame di slavistica. Alla fine… niente si perde e tutto banalmente ritorna. Sempre”. Sin dagli esordi, i vini di Tenuta del Travale hanno ricevuto i massimi riconoscimenti da parte delle guide del settore: tra gli altri, i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, i 5 grappoli Bibenda, il Gold Award di Wine Hunter, il Coup de Coeur di Ais, i punteggi eccellenti di Ian d’Agata. Adesso arriva anche per il rosso Eleuteria in anfora la gratificazione con l’inclusione nella nuova e selezionatissima ‘Guida Vini Rari’ del Gambero Rosso. 

Tra gli altri vini rari selezionati merita una segnalazione il Franciacorta Dosaggio Zero Annamaria Clementi di Cà del Bosco una riserva che risale addirittura alla vendemmia 1980: alcune migliaia di bottiglie sono state sboccate soltanto adesso dopo ben 42 anni. Ne emerge un vino di eleganza e profondità estreme (al costo di 700 euro). Spazio anche a due Etna bianco superiore: il Kudos 2019 di Federico Curtaz e il Palmento Caselle 2020 di Salvo Foti de I Vigneri. Per la Campania si segnala il Greco di Tufo Le Arcaie di San Pio di Passo delle Tortore in provincia di Avellino. Da citare il Vin de la Neu 2022 di Nicola Blasi, il primo passo nel progetto di coltivazione dei vitigni resistenti sulle Dolomiti trentine.

Exploit per i bianchi del Friuli Venezia Giulia: il Collio Friulano Miklus Francesco 2019, il Carso Malvasia Dileo Riserva 2022, la Kamen Vitovska 2020 di Zidarich, il Friuli Isonzo Chardonnay Gelosie 2018 di Vie di Romans, il Vitovska Solo MM 2020 di Vodopivec. Nel mondo dei rossi, da segnalare l’Etna Rosso San Lorenzo Pian delle Colombe 2021 di Girolamo Russo, l’Etna Rosso Signum Aetnae 2015 di Firriato e l’Habemus Cabernet Etichetta Rossa 2021 di San Giovenale (Lazio). Un ruolo di spicco per il vitigno nebbiolo con il Valtellina Superiore Inferno Guast 2021 di Dirupi, il Barolo Bussia Briccotto 2020 di Domenico Clerico, il Barbaresco Roncaglie 2021 di Mura Mura, il Barbaresco Gallina Riserva 2019 di Ugo Lequio e il Barolo Bussia Vigna Colonnello 2017 di Bussia Soprana. Una doverosa menzione anche per l’Amarone della Valpolicella Classico La Fabriseria Riserva 2016 della famiglia Tedeschi. In conclusione, la guida dei vini rari del Gambero Rosso rappresenta una selezione raffinata delle migliori eccellenze vitivinicole italiane.

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