Il giorno del suo compleanno è iniziato all’alba nella trasmissione condotta dal suo amico Fiorello ‘Viva Rai2’. “Grazie! Fino ai 60 si contano le decine, dai 70 in su si contano per unità. Quindi oggi compio 7 anni e a questa età si torna a vedere le cose da un’altra prospettiva, più giocosa e festosa” ha detto commosso Vincenzo Mollica seduto sul trono del celebre programma radiofonico.

”In 40 anni di Tg1 ne ho combinate troppe. Mi fa piacere dell’omaggio che mi fanno oggi a Rai Teche – riferendosi a Molliche: le interviste di Vincenzo -. La mattina mi sveglio con Fiorello. Ho scelto di festeggiare stamattina con Rosario Fiorello che per me è una benedizione. Ogni mattina svegliarmi con Fiorello è una benedizione della vita”, racconta in una Via Asiago affollata anche nei balconi.

Nella vita di Mollica anche la passione per il disegno che lo ha fatto entrare addirittura nel mondo di Topolino indossando i panni di Paperica, il suo alter ego pennuto che dà la caccia a mille Vip assieme a Paperino e Paperoga: “È un regalo di Giorgio Cavazzano, il Raffaello dei disegnatori disneyani, e di Roberto Gagnor, che lo ha sceneggiato. E naturalmente di tutta la famiglia di Topolino. Sa che ho pubblicato lì il mio primo disegno a 7 anni?”. E oggi che di candeline ne spenge 70 dice: “Grazie! Fino ai 60 si contano le decine, dai 70 in su si contano per unità. Quindi oggi compio 7 anni e a questa età si torna a vedere le cose da un’altra prospettiva, più giocosa e festosa”.

La sua lunga carriera in Rai è stata costellata di interviste ai personaggi più celebri, ma anche qualche rimpianto: “Nel 1980, quando sono entrato in Rai, ho fatto 50 servizi, l’anno dopo 150 e poi circa 250 l’anno. Rai Teche e RaiPlay trasmetteranno un’antologia delle piu belle in 40 anni di Tg1: Molliche: le interviste di Vincenzo. Mi piace molto, anche perché il Tg1 per me non è mai stato un posto di lavoro, ma un sentimento: passione, curiosità e fatica. Mi ha regalato la possibilità di incontrare persone speciali che non potrò mai dimenticare”.

E aggiunge: “Ricordo con particolare amore gli incontri con Federico Fellini, con Sophia Loren, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Adriano Celentano, Vasco Rossi... Le interviste sono belle quando le persone con cui parli ti regalano qualcosa che sveglia qualcos’altro che hai dentro di te. Andrea Camilleri, Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Guido Crepax. Per non dire di Leonard Cohen, Alda Merini, Paolo Conte… Tutte le volte sono uscito da questi incontri sentendomi una persona migliore. Con alcuni sono nate delle belle amicizie, legami veri”. I rimpianti solo due: “Bob Dylan e Mina, per i quali nutro un’ammirazione sconfinata. Ma ho avuto la possibilità di incontrarli e di scambiare qualche parola con loro”.

Da qualche anno la convivenza con quegli ‘amici non graditi’ come lui stesso li ha definiti, il Parkinson, il diabete e il glaucoma: “Cerco di andarci d’accordo ogni giorno, faccio del mio meglio, mettendo sempre davanti a me quella cosa fantastica che si chiama speranza, ironia, che ti fa vedere anche ciò che non vedi”.

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