L’unione fa la forza e ci rende anche più felici
I 91 anni di Vitaliano, l’anima della colletta alimentare dove la generosità è speso nel carrello più umile
Oggi è il compleanno di Vitaliano. Non so se è una coincidenza, o la provvidenza, ma i suoi 91 anni coincidono con la ventisettesima Colletta Alimentare di cui è stato anima fin dall’inizio come volontario. Alla sua giovane età, Vitaliano sarà operativo in ufficio tutto il giorno a dare il suo supporto. Da quel lontano 1997 e poco meno di 1.000 tonnellate donate, la Colletta ne ha fatta davvero tanta di strada. Durante la scorsa edizione sono state raccolte in un sol giorno 7.512 tonnellate presso 11.032 punti vendita aderenti in tutta Italia, frutto della solidarietà di oltre 4,7 milioni di cittadini e di una macchina organizzativa perfezionata anno dopo anno, che ha messo in moto oltre 143.300 volontari di ogni età. Quando nascono le idee e si avviano i progetti, l’esito non è mai certo e sono tante le emozioni in gioco.
L’innesco delle iniziative di bene non può che essere un mix di buona volontà, valori in cui identificarsi, storie personali, entusiasmo, intraprendenza, e un pizzico di sana follia. Del resto, ogni cambiamento necessita di pionieri. Il vero banco di prova è trasformare un singolo atto – seppur lodevole – in movimento collettivo in grado di durare nel tempo e incidere anche nel modello culturale di una comunità. Penso che la Colletta Alimentare sia riuscita a centrare il duplice obiettivo di preservare la genuinità degli esordi, con una capacità logistica e comunicativa perfettamente oliata. Quando si è i promotori di una iniziativa – come lo è in questo caso la Fondazione Banco Alimentare – non è nemmeno facile consentire ad altri di farla propria.
Eppure, anche in questo la Colletta è un piccolo miracolo di collaborazione tra soggetti anche molto diversi tra loro. Non mi riferisco solo al binomio profit e non profit. In questa giornata vedrete che la pettorina da volontario della Colletta del Banco Alimentare viene indossata anche dalle Caritas territoriali, dalle San Vincenzo de Paoli, dalla Croce Rossa, dagli scout, dagli alpini, dai ragazzi delle scuole o del servizio civile, da persone con disabilità, dai fedeli di ogni confessione religiosa, dai sindaci, da personaggi famosi che si prestano a fare i testimonial, da detenuti alla prova, da cittadini che svolgono una attività di volontariato magari solo in questa occasione. Tanti i partner logistici a partire da Poste Italiane, Esercito e Aeronautica Militare. È un bel dilemma stabilire cosa sia più significativo in questo momento storico tra il risultato quantitativo di recuperare tonnellate di cibo buono per chi è in difficoltà, e l’atto collettivo di amicizia e solidarietà in una società sempre più sola. Certamente l’odierna giornata della Colletta – annunciata e promossa dalla Fondazione Banco Alimentare – assume un significato ancor più profondo quest’anno poiché dietro questo atto di generosità si cela una realtà preoccupante.
I dati ufficiali dell’Istat del 2022 rivelano un incremento significativo della povertà assoluta in Italia, coinvolgendo oltre 5,6 milioni di persone, in aumento dal 9,1% al 9,7% in un solo anno. Tale fenomeno, circoscritto al 3% della popolazione soltanto 15 anni fa, si configura come una sfida strutturale e in costante crescita. Preoccupa anche l’emergere di nuove fragilità prima inimmaginabili. Insomma, la povertà non è scomparsa per decreto, e le condizioni di contesto sociale ed economico stanno rosicchiando persino il potere d’acquisto di quella che una volta si chiamava classe media. “L’aumento dei prezzi – sottolinea Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare – ha ulteriormente aggravato la situazione delle fasce più fragili della società, quali famiglie con un solo reddito e lavori precari. Questa emergenza, purtroppo, è diventata la normalità, passando quasi inosservata.” Il suo appello è chiaro. È il momento che ognuno di noi faccia di più, e meglio, per fronteggiare questa crisi. Alle istituzioni certo compete trovare soluzioni strutturali in grado di invertire la rotta, ma la sussidiarietà non a caso è un principio di rango costituzionale che affida ai singoli e alle loro formazioni sociali un pezzo di responsabilità. Nel cuore della Colletta Alimentare risiede infatti un gesto semplice, ma potentissimo: il dono.
Da qui l’urgenza di invitare i cittadini a contribuire, acquistando generi alimentari non deperibili, come olio, conserve di verdure, passate di pomodoro, tonno, carne in scatola e alimenti per l’infanzia. Quanto raccolto sarà destinato a quasi 7.600 organizzazioni partner territoriali, quali mense per i bisognosi, case-famiglia e centri di assistenza, che sostengono circa 1.700.000 individui in situazioni di difficoltà. A fronte di questo scenario, Banco Alimentare ha già registrato un sensibile incremento delle richieste di aiuto, con oltre 50.000 persone in più che necessitano di assistenza. Tale aumento richiede un’azione urgente e coordinata da parte delle istituzioni e delle realtà private per garantire un sostegno adeguato a chi si trova in difficoltà. La rete nazionale del Banco Alimentare, insieme alla miriade di enti di prossimità e imprese convenzionate, rappresenta un baluardo cruciale per affrontare questa crisi. Nel 2022, Banco Alimentare ha distribuito oltre 110.000 tonnellate di alimenti, provenienti dalle donazioni aziendali favorite dalla legge “antispreco”, dalla Colletta Alimentare e da programmi nazionali ed europei di aiuto alimentare.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, oltre a essere un momento di grande solidarietà, rappresenta un’occasione cruciale di donazione di alimenti che il terzo settore fatica a reperire. È un’opportunità tangibile per contribuire a fornire prodotti a lunga conservazione a chi ne ha più bisogno, alimentando così l’operatività durante l’anno delle associazioni di volontariato. Non a caso è un modello interessante perché replicabile anche su scala locale, ad esempio durante il resto dell’anno per promuovere la raccolta di altri beni di prima necessità. Pensiamo a quaderni, libri e cancelleria per l’avvio dell’anno scolastico. L’educazione e la sensibilizzazione sono altri due scopi importanti di questa giornata. Per questo Banco Alimentare è in prima linea, anche sui social media, per stimolare i giovani sul valore del cibo e la lotta allo spreco. Partecipare alla Colletta è un modo per toccare con mano questi temi, mettersi alla prova, e sperimentare una modalità divertente di impegno sociale e ambientale.
La Colletta è un gesto capace di far sperimentare e indicare la carità come dimensione sostanziale del vivere, come fondamento di una convivenza capace di costruire una prospettiva di pace, solidarietà, crescita comune. Proprio la situazione difficile di quest’anno costringe tutti a tener viva la consapevolezza dell’importanza del contributo di ognuno. Questo appello a una solidarietà concreta e consapevole è infatti il primo passo per affrontare la crisi alimentare che affligge una parte sempre più ampia della popolazione. La Fondazione Banco Alimentare, insieme alle organizzazioni e ai volontari che sostengono questa causa, continua a lavorare senza sosta per contribuire a un futuro più dignitoso per tutti. L’esperienza dimostra che la generosità spesso alberga anche nei carrelli della spesa più umili. Il dono è un atto molto democratico, ognuno può interpretarlo secondo le proprie possibilità. Ora non resta che partecipare alla Colletta Alimentare, perché l’unione fa la forza e ci rende anche un pizzico più felici.
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