Li chiamano i ‘droni drago’ oppure il “Fuoco di Peurn’, dal nome dell’antica divinità slava del tuono, perché così come le creature leggendarie lanciano fiamma al loro passaggio. Chimicamente si tratta di una pioggia fitta di metallo fuso, incandescente, che può incendiare all’istante qualsiasi superficie sulla quale si deposita. È questa la nuova arma dell’esercito ucraino per attacchi precisi, mirati, in grado di spargere velocemente il fuoco su più punti di intere aree geografiche, con estrema precisione.

È la Cnn a spiegare come la miscela sia costituita da un metallo in polvere e un ossido metallico che brucia a temperature fino a 2.200 gradi. Tanti i video pubblicati in queste ore, alcuni dei quali diffusi su Telegram dal ministero della Difesa ucraino, in cui si vedono i droni sorvolare a bassa quota una zona boschiva e lancia getti di fuoco sulla vegetazione formati da una miscela che provoca un incendio istantaneo sul terreno colpito da torrenti di fuoco.

Il rapporto sui droni drago

Nicholas Drummond, analista della difesa ed ex ufficiale dell’esercito britannico, ritiene che il principale impatto dei droni DRAGO ucraini sia soprattutto psicologico piuttosto che fisico. Durante un’intervista alla CNN, ha spiegato che l’Ucraina dispone di risorse limitate per produrre la cosiddetta “effetto termite”, il che ne limita l’uso. Secondo il gruppo britannico Action on Armed Violence (Aoav), che si occupa di difesa dei diritti umani in contesti di guerra, l’Ucraina ha già impiegato termite lanciata dai droni per distruggere i carri armati russi.

La termite viene rilasciata direttamente nei portelli dei veicoli corazzati, sprigionando un calore così intenso da incendiare e devastare rapidamente tutto ciò che trova. Un rapporto dell’Aoav conferma come la combinazione tra precisione e la capacità dei droni di aggirare le difese tradizionali rende questa tecnologia un’arma particolarmente efficace nel contesto bellico attuale.

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