Chiesa gremita, nonostante il caldo atroce di questi giorni, per l’ultimo saluto al piccolo Christian, il bimbo di tre anni travolto e ucciso da un’auto sabato scorso a Cavalleggeri, rione del quartiere napoletano di Fuorigrotta, mentre si trovava sul marciapiede insieme alla mamma e al fratellino più grande. Oltre cinquecento le persone che hanno voluto portare la propria vicinanza a una giovane famiglia distrutta dal dolore.

Nella chiesa San Ciro Martire guidata da padre Giovanni Napolitano, i funerali sono stati celebrati da monsignor Carlo Villano, vescovo ausiliare della diocesi di Pozzuoli. Una cerimonia raccolta e silenziosa,  scossa solo da un applauso all’uscita dalla chiesa della piccola bara bianca. All’esterno, sotto un sole cocente, decine di persone, molte delle quali con indosso una maglietta bianca con la foto del piccolo accompagnata dalla scritta “Christian sempre nel nostro cuore”.

Lacrime e dolore che hanno accompagnato tutta la cerimonia. “Di fronte alla morte di un bambino ci poniamo tante domande – ha detto durante l’omelia monsignor Villano – e non sempre riusciamo ad avere risposte però la verità che ci consola è quella che il signore Gesù è risorto, perché dopo la morte c’è la vita e siamo certi che Christian vive in paradiso”.

Un rione quello di Cavalleggeri che da giorni continua a interrogarsi su una tragedia che non verrà mai dimentica. Un incidente avvenuto sabato 25 giugno, poco prima delle 12, in via Ronchi dei Legionari. Alla guida dell’auto un uomo di 51 anni che, complice una distrazione (“stavo salutando una persona”) ha perso il controllo del mezzo finendo su quel marciapiede dove si trovavano Christian, la mamma Marianna e il fratellino più grande.

Ad essere travolto il piccolo di 3 anni, trasportato d’urgenza in ospedale da un’auto di passaggio ma morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate alla testa. “E’ uno di quegli incidenti che è tanto tragico quanto semplice nella sua dinamica” spiega il capitano Antonio Muriano, a capo della sezione Infortunistica stradale della polizia municipale di Napoli . “Non è altro che il frutto di una distrazione: nel tentativo di evitare un ostacolo, il conducente ha effettuato una brusca sterzata sulla sinistra andando a investire persone che si trovavano sul marciapiede. C’era la mamma, insieme al piccolo Christian e al fratellino più grande che non ha riportato conseguenze”.

Bisogna capire che una distrazione di un secondo, di un attimo, può determinare una tragedia perché poi si va in panico e si perde il controllo dell’auto” aggiunge Muriano che conduce le indagini, coordinate dall’autorità giudiziaria, sul 51enne accusato di omicidio stradale e lesioni, risultato negativo ai test alcolemici (per quelli tossicologici bisogna ancora attendere). La posizione dell’uomo è al vaglio dell’autorità giudiziaria che sta ultimando tutti gli accertamenti prima di pronunciarsi.

Pochi secondi che hanno spezzato per sempre la vita di Christian. Nell’impatto l’uomo ha tamponato anche un’auto parcheggiata poco distante dal marciapiede. Su quest’ultimo aspetto si concentra lo sfogo misto a rammarico di una donna: “La mia auto era parcheggiata sempre su quel marciapiede dove è stato travolto Christian, quella mattina avevo un impegno, poteva salvarsi”.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.