“Qui siamo tanto offesi perché qualcuno dice che non vuole i lombardi in Campania o fuori regione. Ma io credo che se invece che a Nembro il disastro fosse scoppiato a Casoria o a San Giovanni a Teduccio voglio vedere… credo avremmo messo muri, barriere, chiesto l’esercito a presidiare le porte della città, e avremmo invitato i napoletani a lavarsi”. Sono bastate queste parole di Pietro Modiano estrapolate da una lunga intervista rilasciata al sito Gli Stati Generali per scatenare una bufera sul web. Pietro Modiano, 68 anni, banchiere e figlio della grande borghesia milanese con le sue dichiarazioni ha scatenato una serie di diatribe sull’infinito dibattito di lunga memoria tra Nord e Sud Italia.

In particolar modo sono finite nel mirino le sue affermazioni sulla diffusione del coronavirus nel nostro Paese, che come sappiamo ha messo in ginocchio le regioni settentrionali con epicentro la Lombardia. Infatti da quando è scoppiata la pandemia, sono esplose anche le polemiche che vedrebbero una discriminazione da parte del popolo meridionale nei confronti dei lombardi, e in generale delle persone del Nord Italia, in quanto untori e portatori del virus. Ma al contrario, secondo il banchiere milanese se il focolaio dell’epidemia da covid-19 fosse stato al Sud Italia, il popolo lombardo non avrebbe reagito in maniera così solidale, abbattendo così ogni polemica nei confronti dei meridionali.

LE DICHIARAZIONI – La lunga intervista di Modiano sullo sviluppo economico e sul ‘modello Milano’ è in realtà sfociata in una fotografia del Paese con chiara separazione tra zone ricche e zone povere. Infatti il banchiere ha dichiarato che il virus per qualche ragione ha colpito le Nazioni più forti come appunto la Cina, New York e il Nord Italia con particolare riferimento alla città di Milano. In merito ha detto che se quest’epidemia “si fosse comportata socialmente come l’ebola, che ha devastato l’Africa, o come il colera a Napoli, io non credo che i civili milanesi si sarebbero comportati come i napoletani si sono comportati con noi”, specificando così il senso di superiorità che spesso la popolazione milanese e in generale del Nord Italia ha nei confronti del Meridione.

Nello specifico, lo stesso Modiano chiarisce: “Altro che qualche boutade alla De Luca (Vincenzo De Luca, ndr)… Invece di offenderci dovremmo riflettere su come la pandemia ha anche mostrato la fragilità delle nostre eccellenze, tanto decantate. Intendiamoci, non è che sia tutto da buttare in Lombardia, anzi, ma questa vicenda, tremenda, deve farci riflettere su un certo senso di superiorità che ci portiamo dietro. E anche sulla sufficienza con cui il mondo ricco guarda a queste cose, quando capitano ai poveri”. Infine precisa: “Tutto questo ci incoraggia a pensare a quel che abbiamo rimosso dopo la crisi del 2008, riassestando le priorità, ridiscutendo il sistema meritocratico che genera ingiustizie e un modello di sviluppo che ormai non possiamo più negare sia non sostenibile”.

 

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