Lo spostamento di decine di migliaia di palestinesi verso il nord di Gaza è stata la nuova occasione per Hamas di fare propaganda e di celebrare l’evento come una sua vittoria.

Quella di ieri è stata la giornata dell’esodo, trasmesso in diretta televisiva per tutto il giorno con trasmissioni fiume dalla tv “al Jazeera” e dalle emittenti vicine alla causa palestinese. Il ministero degli Interni, gestito da Hamas nella Striscia di Gaza, ha annunciato in mattinata che i palestinesi sfollati hanno iniziato a tornare a Gaza settentrionale. “Il passaggio dei palestinesi sfollati è iniziato lungo la strada Al-Rashid, attraverso la parte occidentale del checkpoint di Netzarim verso Gaza City e la parte settentrionale” della Striscia, ha affermato un funzionario del gruppo islamico.

Questa situazione ha creato un certo malcontento in Israele. Le immagini che arrivano da Gaza – ovvero decine di migliaia di palestinesi che tornano nella parte settentrionale della Striscia attraverso il corridoio Netzarim – sono “un’altra parte umiliante” dell'”incosciente” accordo di cessate il fuoco-rilascio degli ostaggi, secondo il leader israeliano di ultradestra Itamar Ben-Gvir.Non è questa la ‘vittoria totale’, è questa la resa totale”, ha scritto su X. Il politico di estrema destra, che si è dimesso dal governo in opposizione all’accordo, ha affermato che “gli eroici soldati dell’Idf non hanno combattuto e dato la vita nella Striscia” solo perché i palestinesi tornassero a nord. “Dobbiamo tornare in guerra e distruggere!”, ha aggiunto.

Intanto Hamas ha consegnato ai mediatori un elenco da cui risulta che sono vivi 25 ostaggi israeliani dei 33 che dovrebbero essere rilasciati nella prima fase di attuazione dell’intesa; gli altri 8 sono morti. E nella mattinata di ieri il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha fatto sapere che “a breve” i carabinieri dovrebbero partire per il valico di Rafah. La missione prenderà il via da Vicenza con un volo militare. “Non è una missione molto numerosa, ma è significativo che l’Europa vada al valico di Rafah. Coinvolgere l’Anp anche per quanto riguarda il futuro della Palestina è la cosa migliore che si possa fare”, ha affermato il titolare della Farnesina.

Cosa ne sarà della Striscia?

Il mese scorso, i terroristi e il partito Fatah dell’Autorità nazionale palestinese hanno concordato di creare un comitato per amministrare congiuntamente la Gaza del dopoguerra. Una bozza di proposta del piano ha mostrato che il comitato sarebbe composto da 10-15 figure non partigiane con autorità su questioni relative all’economia, all’istruzione, alla salute, agli aiuti umanitari e alla ricostruzione. È improbabile che Israele accetti l’accordo, poiché ha rifiutato qualsiasi ruolo per i terroristi a Gaza e ha affermato di non fidarsi dell’Anp di Abbas per gestire l’enclave.

Occhi puntati sulla prossima settimana, quando il primo ministro Benjamin Netanyahu si recherà alla Casa Bianca per incontrare Donald Trump. Bibi, che dovrebbe arrivare a Washington il 3 febbraio, è già pronto per i nuovi fronti che si stanno aprendo: quello interno a Israele e quello in Cisgiordania. In Israele le autorità hanno arrestato due riservisti militari con l’accusa di aver fornito all’Iran informazioni riservate sulla sicurezza nazionale, relative in particolare al sistema di difesa Iron Dome. È quanto riporta il quotidiano “Yedioth Ahronoth”, secondo cui i due sospettati (Yuri Ilyasivov e Georgi Andreev, di circa 20 anni) hanno ammesso le accuse a loro carico, rivelando di aver ricevuto un compenso in cambio delle informazioni sensibili trasmesse.

Ilyasivov ha riferito di aver inviato a un agente straniero un video dell’Iron Dome ottenuto durante il servizio militare, sottolineando di trovarsi in difficoltà finanziarie. Secondo le indagini, è entrato in contatto con un iraniano tramite i social media mentre cercava lavoro; poi avrebbe convinto Andreev ad aiutarlo con la promessa di un ritorno economico. In Cisgiordania invece proseguono le attività contro Hamas. Il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese ha reso noto che due persone sono state uccise e tre sono rimaste ferite in un attacco con drone dell’Idf israeliano vicino alla città di Tulkarem.