È in corso in queste ore l’incontro di Benjamin Netanyahu con i leader della sicurezza israeliana per discutere le misure di preparazione in vista di possibili attacchi da parte dell’Iran e di Hezbollah. “Solo una crescente pressione militare sugli assassini di Hamas porterà al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra – compreso il ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i morti”, ha dichiarato nelle scorse ore il primo ministro dello Stato ebraicoSono momenti di grande intensità e preoccupazione mentre l’Iran si prepara a rispondere all’uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh.

Trenta razzi contro Israele

Durante la scorsa notte è arrivato il primo antipasto dell’offensiva attesa nelle prossime ore. Hezbollah ha lanciato almeno trenta razzi dal sud del Libano, quasi tutti intercettati. Solo l’intervento dell’aeronautica israeliana ha fermato il lanciatore e altre strutture terroristiche nell’area di Marjayun. A Tehran si sta svolgendo un vertice di alto livello, suggerendo che una rappresaglia contro Israele potrebbe essere imminente. Secondo fonti americane, l’attacco potrebbe scattare già domani e coinvolgere più fronti e obiettivi, lo Stato ebraico teme che ondate di missili e droni possano essere lanciate per diversi giorni.

L’attesa e le contromisure

Diversamente dal raid missilistico iraniano dell’aprile scorso, i prossimi attacchi degli Ayatollah potrebbero essere più profondi e mirati a grandi città israeliane, centri strategici e abitazioni di funzionari governativi. Il ministro degli Esteri giordano è atteso a Tehran per coordinare le ultime azioni, mentre il capo del comando americano è già in Medio Oriente. La coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha preparato navi da guerra e aerei pronti a supportare Israele nella sua difesa.

Redazione

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