In Vaticano
I rabbini scrivono al Papa: “grazie per la mano tesa agli ebrei di tutto il mondo”. Ieri la presa di posizione dell’Osservatore Romano
Un gruppo di rabbini e studiosi del dialogo ebraico-cristiano ha scritto al Papa: “Ci conforta il fatto che Ella abbia teso la mano agli ebrei di tutto il mondo, e in particolare a quelli di Israele, in questo momento di grande sofferenza”.
Il gruppo di studiosi rabbini scrive al Papa sottolineando “anche il suo impegno nell’opporsi attivamente all’antisemitismo e all’antigiudaismo, che negli ultimi tempi hanno assunto dimensioni sconosciute alla maggior parte di noi durante la nostra vita”.
La lettera, della quale dà notizia in prima pagina l’Osservatore Romano, è firmata da Jehoshua Ahrens (Francoforte/Berna), Yitz Greenberg (Gerusalemme/New York) e David Meyer (Parigi/Roma), nonché Karma Ben Johanan (Gerusalemme) e Malka Zeiger Simkovich (Chicago).
Il numero ‘speciale’ dell’Osservatore Romano del 14 febbraio 2024
E’ un numero speciale quello dell’edizione odierna (14 febbraio 2024, mercoledì delle Ceneri) dell’Osservatore Romano. Non solo le parole (molto significative) del cardinale Parolin sull’attacco sferrato a Gaza da Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 (Parolin, dopo i 30mila morti nella Striscia, ha chiesto a Israele di “fermare la carneficina”).
Sull’edizione cartacea del quotidiano, infatti, per la prima volta è apparsa una vignetta che ha il valore di una presa di posizione a firma di Josè Corvaglia: da un lato coloro che sono sotto le bombe (i palestinesi), dall’altro coloro che sperano di tornare a casa dopo oltre quattro mesi nelle mani dei rapitori di Hamas (cittadini israeliani e probabilmente anche di altre nazionalità), con riferimento alle Ceneri per l’inizio del periodo di Quaresima in preparazione della Pasqua.
Ricucire lo strappo che si è verificato dopo le inequivocabili dichiarazioni di Parolin
Mentre l’ambasciata israeliana presso la Santa Sede lancia un duro attacco al Vaticano, definendo le affermazioni di ieri del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, “deplorevoli”, la Santa Sede ribadisce che “la scelta di campo è sempre quella delle vittime” e il diritto alla difesa non giustifica una carneficina. Le diplomazie sono al lavoro per ricucire lo strappo che si è verificato dopo le inequivocabili dichiarazioni di Parolin, a margine dell’annuale incontro per celebrare i patti Lateranensi.
Il Segretario di Stato ribadendo la “condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo” ha reiterato al tempo stesso la “richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30 mila morti non lo è‘”. “Credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza”, ha aggiunto Parolin.
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