La situazione precipita
“I talebani sono entrati a Kabul”: Afghanistan nelle mani dei fondamentalisti islamici
“Sono entrati, i talebani sono entrati a Kabul”. Lo ha detto poco fa, in diretta a Sky Tg 24 il Presidente di Pangea Onlus, Luca Lo Presti. L’Organizzazione non lucrativa si occupa di diritti umani per le donne favorendo progetti di sviluppo e cooperazione in contesti di crisi, guerre e conflitti. Pangea è attiva anche nella capitale afgana. Lo Presti ha letto i messaggi che gli arrivavano dalla città mentre era collegato in diretta.
“I media vengono tagliati e taglieranno tutte le linee. Sono nel quartiere – ha letto Lo Presti – Questo lo scrive una ragazza dell’organizzazione. È un’hazara e non nascondo che sono molto preoccupato. Gli hazara sono stati oggetto di pulizia etnica da parte dei talebani”. Lo Presti ha paragonato la situazione all’entrata dei nazisti in un ghetto ebraico.
Kabul doveva cadere nel giro di tre mesi. Dopo l’avanzata inarrestabile che nei giorni scorsi aveva fatto capitolare città dopo città, il tempo era stato rivisto a un mese. È tutto cambiato di nuovo nel giro di poche ore. La notizia della capitolazione è stata confermata dal ministero dell’Interno afghano: stanno entrando da tutti i fronti, come riportato da Reuters. I talebani controllano tutti i valichi di frontiera. L’unica via di fuga è rimasto l’aeroporto. Il ministro dell’Interno pakistano, Sheikh Rashid Ahmed, secondo il Guardian, ha confermato che i talebani hanno conquistato il lato afghano del valico di Torkham, l’ultimo rimasto sotto il controllo dei governativi.
Solo ieri i talebani avevano conquistato anche Jalalabad e Mazar-i-Sharif. La loro avanzata aveva portato migliaia di sfollati a riparare nella Capitale ma ora Kabul è nel caos. Gli Stati Uniti hanno cominciato stamane l’evacuazione dell’ambasciata, nella quale stanno distruggendo tutti i documenti segreti o privati per evitare che finiscano in mano dei talebani. Il Presidente Americano Joe Biden ieri aveva autorizzato l’invio di cinquemila soldati per gestire l’uscita dal Paese.
Anche l’Italia ha chiuso l’ambasciata e attivato un ponte aereo per rimpatriare italiani e personale. Stasera alle 21:30 la partenza del volo di rientro degli italiani. Corse alle banche per prelevare contanti. Gli abitanti cercano di salvare il salvabile. Le forze governative si sono arrese giorno dopo giorno senza riuscire a contrastare l’avanzata dei fondamentalisti islamici. I talebani avevano detto di voler evitare la guerra, il leader da Doha aveva dichiarato di non perpetrare violenze e di permettere a chi vuole lasciare il Paese di andare. Difficile pensare che i talebani non ristabiliscano la legge islamica, come prima dell’invasione americana causata dagli attacchi dell’11 settembre 2001 che mise fine al regime. Uomini sgozzati, liste delle donne nubili: questi i racconti emersi nei giorni scorsi nelle città conquistate dai talebani.
“L’Emirato islamico ordina a tutte le sue forze di attendere alle porte di Kabul, di non tentare di entrare in città”, aveva scritto su Twitter Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani. I residenti hanno però confermato la presenza di “combattenti talebani armati nel nostro quartiere”. Arrivano anche notizie di spari, quindi di possibili scontri nelle strade della città. Restano nelle mani delle forze governative un paio di città minori. I talebani hanno confermato di aver circondato la città. Cnn riporta che una delegazione di otto o nove negoziatori sta trattando il passaggio “pacifico” di potere nel Palazzo Presidenziale in queste ore. Hanno fatto sapere che i diritti delle donne saranno rispettati, incluso il diritto allo studio.
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