La corsa al Consiglio regionale
I ‘trombati’ eccellenti in Lombardia, chi sono i delusi del voto: fuori Pregliasco e Gallera, out anche l’ex direttore di Bollate
Conferme e sorprese a urne chiuse. La Lombardia che riconferma alla guida del Pirellone Attilio Fontana, governatore uscente della Lega che vede la sua coalizione trainata da Fratelli d’Italia, in un gioco di potere e di poltrone tutto da stabilire, avrà tra i banchi del Consiglio regionale volti nuovi e non.
Il risultato delle urne di domenica e lunedì, col centrodestra che sfiora il 55% e lascia le briciole alle altre due opposizioni di Pierfrancesco Majorino (PD e Movimento 5 Stelle al 33,9%) e Letizia Moratti (Terzo Polo più civica al 9,9%), vedrà come conseguenza in Consiglio regionale un netto predominio del partito della premier Meloni: Fratelli d’Italia conterà su 22 consiglieri, davanti al PD (17), Lega (14), Forza Italia (6), la lista civica di Fontana (5), la lista civica di Letizia Moratti (4), Azione-Italia Viva (4) e il Movimento 5 Stelle (3).
I delusi e ‘trombati’
Accanto a chi esulta per l’elezione, c’è chi invece deve “leccarsi le ferite”. Il caso più clamoroso è quello di Letizia Moratti, costretta a guidare la sua opposizione fuori dal Consiglio regionale: la legge elettorale lombarda prevede un posto in Consiglio solo per il secondo arrivato e Moratti non ha inserito il suo nome in lista, dunque l’esclusione è automatica.
Con l’ex vicepresidente di Fontana resta fuori anche Giulio Gallera, ex assessore al Welfare rimosso dal suo incarico dopo gli esiti disastrosi della gestione della pandemia di Covid-19, sostituito proprio dalla Moratti. Non potranno occupare uno scranno in Consiglio neanche il direttore d’orchestra Alberto Veronesi (figlio dell’oncologo Umberto Veronesi) e il filosofo Stefano Zecchi, entrambi candidati con Fratelli d’Italia.
Fuori anche i due ciclisti che hanno tentato l’esperienza politica: non sono stati eletti infatti Sonny Colbrelli, ritiratosi nel 2022 per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo e già campione europeo su strada (oltre che vincitore di una Parigi-Roubaix), candidato a Brescia con Forza Italia, né Claudio Chiappucci, “El Diablo” come veniva chiamato dagli appassionati di ciclismo, che aveva scelto invece la lista Moratti a Monza.
Risultati amari anche per alcuni nomi importanti o noti in campo col centrosinistra. Non ce l’ha fatta il virologo Fabrizio Pregliasco, candidato nella lista civica di Majorino, così come nel Partito Democratico è stata esclusa Cosima Buccoliero, ex direttore del carcere di Bollate e capolista a Milano.
Non ha premiato la scelta di andare con Letizia Moratti ad alcuni storici esponenti del centrodestra lombardo. Restano fuori dal Consiglio regionale infatti Valentina Aprea (ex Forza Italia) a Davide Boni (Lega), così come l’ex Movimento 5 Stelle Monica Forte.
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