Carcere di Poggioreale a Napoli, il bilancio è disastroso. A leggere il rapporto pubblicato dal Garante nazionale dei diritti dei detenuti, in seguito a una visita ispettiva fatta lo scorso aprile, si ha l’impressione di essere di fronte alla sceneggiatura di un film horror. Purtroppo siamo abituati alle condizioni disumane e degradanti nelle quali sia i detenuti che gli agenti della Polizia penitenziaria sono costretti a vivere. Ma la novità sconcertante sul quale il Garante ha posto l’attenzione è un’altra: parte della struttura carceraria è a rischio crollo. L’edificio non è a norma rispetto al pericolo sismico. Dal report pubblicato su internet è emerso che alcuni lavori, stabiliti nel 2018 e previsti nel 2000, non sono mai iniziati.

Considerato che le opere di ristrutturazione di ben cinque padiglioni (tra cui il “Genova” che aspetta un rifacimento da dieci anni) dovevano essere affidate tramite bando entro il 20 luglio 2021, il Garante nazionale ha segnalato la vicenda al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata. La risposta, arrivata lo scorso 30 maggio, è stata disarmante: il Comitato tecnico-amministrativo del provveditorato ha evidenziato alcune criticità relative alla struttura che ne hanno impedito la ristrutturazione. Anzi, addirittura è stato chiesto alle autorità competenti (il Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria della Campania e l’Agenzia del demanio) di rivedere e modificare il progetto, limitandolo a un numero inferiore di edifici, con lo scopo di adeguarne e migliorarne lo stato sismico. Lavori per i quali sono stati stanziati 14.700.000 milioni di euro. In pratica, negli ultimi quattro anni il carcere di Poggioreale sarebbe potuto crollare, detenuti e agenti finire sotto le macerie ma le istituzioni, lo Stato, non hanno fatto nulla. Tutti si sono girati dall’altra parte. Il Garante nazionale ha chiaramente affermato che già nel 2019 erano state fatte delle verifiche e che «tali criticità non fossero emerse dai rilievi geologici del terreno di fondazione e alle relative prove sismiche effettuate». Per il resto la storia è ben nota. Nel carcere di Poggioreale il sovraffollamento regna sovrano.

Nel penitenziario vi sono 2.223 detenuti, rispetto a una capienza regolamentare di 1.571 posti ed una effettiva di 1.501. Ben 917 reclusi hanno una posizione giuridica non definitiva, 533 sono in attesa di un primo giudizio. Ci sono celle che ospitano anche fino a 14 detenuti. Alle pareti vi sono umidità e muffa. Docce e servizi igienici non sono a norma. Il responsabile dell’Ufficio matricole è costretto a respirare la polvere del toner della stampante. Troppi i detenuti diversi tra loro, per reati, patologie, stato psicologico e identità sessuale, costretti a convivere. Pochi gli agenti e gli educatori presenti. Quasi nulle le attività ricreative, sociali ed educative.
Poggioreale è un colpo al cuore ma allo Stato non interessa.

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Nato a Napoli il 26 maggio 1986, giornalista professionista dal 24 marzo 2022