Non si placano le polemiche per la ‘missione di pace’ all’estero di Matteo Salvini.

Il leader del Carroccio si è recato ieri 8 marzo a Przemysl- cittadina polacca a circa 10 chilometri dal confine con l’Ucraina martoriata dalla guerra, dove è stato contestato- sfoggiando un giubbotto su cui erano impressi loghi di diverse aziende e la scritta ‘Areu’ (l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia).

Un particolare che non è passato inosservato. Tanto che due dei brand presenti sulla giacca, Colmar e Audi, hanno voluto prendere le distanze dall’iniziativa di Salvini tramite note ufficiali.

Colmar e Audi: “Nessuna promozione di personalità politiche” 

In merito a quanto emerso a mezzo social circa l’associazione erronea del marchio Colmar alle esternazioni, di una rappresentanza della politica italiana, Colmar rimarca la propria opposizione a qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche italiane ed estere e di qualsiasi loro esternazione passata, presente o futura“. È quanto si legge sul comunicato dell’azienda Manifatture Mario Colombo, titolare del marchio Colmar, diffuso dopo le polemiche sorte per la presenza di vari brand sulla giacca di Matteo Salvini. “Colmar– conclude poi la nota- afferma la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma”.

In un’altra nota l’azienda ha inoltre specificato che il giubbotto indossato ieri da Salvini è un capo fornito all’associazione ‘Cancro Primo Aiuto Onlus (Cpa)’ e “gli sponsor che appaiono sulla giacca sostengono solo la ‘Cancro primo aiuto Onlus’ e non sono riconducibili in alcun modo alla condivisione delle azioni e delle opinioni di nessun politico italiano.” La giacca, riporta il sito affaritaliani.it, sarebbe stata donata dall’associazione a diversi politici, tra cui Salvini.

Il marchio tedesco Audi, a sua volta, ha precisato che “In merito a quanto erroneamente evidenziato a mezzo social circa l’associazione del marchio Audi alle esternazioni, passate, presenti o future di una rappresentanza politica italiana, Audi Italia rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance del Gruppo Volkswagen che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche.” La nota riporta anche parole di condanna nei confronti del conflitto: “Audi Italia unitamente a Volkswagen Group Italia conferma inoltre la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma”. 

Salvini: “Un sindaco un po’ maleducato”

Il viaggio di Salvini all’estero, legato all’invasione russa in Ucraina, ha suscitato diverse reazioni. Il leader della Lega, dopo essersi recato a Varsavia lunedì 7 marzo, si è presentato il giorno successivo a Przemysl. Qui il sindaco Wojciech Bakun ha prima ringraziato l’Italia e ha poi mostrato una maglietta con il volto di Putin, dicendo a Salvini: “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo.“  A rincarare la dose, alcuni italiani che gli hanno urlato ‘buffone’ e ‘pagliaccio’.

L’iniziativa dell’incontro odierno è nata da Salvini – ha poi sottolineato il primo cittadino -. Stamattina ho ricevuto la notizia che avrebbe visitato Przemysl. Lo ritengo insolente da parte sua, così ho deciso di regalargli una maglietta con l’immagine del suo amico Putin e invitarlo a visitare un centro con i rifugiati in cui ci sono migliaia di vittime di questa guerra. Solo l’ultimo giorno la Polonia ha accolto 150mila rifugiati, di cui solo Przemysl circa 43mila.”

La contestazione è nata dai legami ‘storici’ tra il Carroccio e Putin e in particolare con il partito dello Zar, Russia Unita. Lo stesso Salvini, in un tweet del 2017, aveva detto di preferire Putin alla cancelliera tedesca Angela Merkel.

“Abbiamo incontrato parroci, volontari, bimbi, mamme, nonne e anche un sindaco un po’ maleducato. Però ci sta, portare una parola di pace vale anche qualche attacco, qualche insulto, qualche polemica” ha successivamente replicato il leader della Lega.

Roberta Davi

Autore