Quello di Cristina Golinucci è uno dei “cold case” più misteriosi e drammatici della recente storia della cronaca nera in Italia. Aveva 21 anni quando è scomparsa, era il 1992, a Ronta, frazione di Cesena. Quest’anno avrebbe compiuto 50 anni. “Ciao mamma, ci vediamo questa sera”, le sue ultime parole, salutando e uscendo di casa, ai genitori. Il padre Giovanni è morto nel 2001, dopo anni di dolore per la scomparsa della figlia. La madre, Marisa Degli Angeli, 75 anni, da anni lancia appelli, non si stanca delle ricerche, riceve segnalazioni e telefonate che non hanno mai portato a nulla.

Secondo la ricostruzione di quel giorno della madre, la figlia aveva quel giorno un appuntamento con Padre Lino al convento dei Cappuccini per confessarsi e raccontargli com’era andato il campo estivo. Il pomeriggio la ragazza aveva un colloquio di lavoro con la cooperativa sociale Cils, dove avrebbe dovuto cominciare a lavorare da ragioniera. Era uscita intorno alle 13:30, dopo pranzo, a bordo della sua Fiat 500 azzurrina.

La famiglia si allarmò nel tardo pomeriggio. La madre, con il genero Augusto e il marito, andarono al convento. Padre Lino disse di non aver visto Cristina ma l’auto era parcheggiata, chiusa, proprio nei pressi del convento. “Per i successivi due anni le indagini sono inesistenti perché tutti sono convinti che si tratti di una maggiorenne allontanata in maniera volontaria”, diceva la madre in un’intervista all’Huffington Post.

La madre della ragazza scomparsa ha sempre evidenziato che da Padre Lino non ci sarebbe mai stata collaborazione nelle indagini. Si sarebbe sempre opposto alla perquisizione nel chiostro di via Garampa. Tre anni dopo invece, tramite Chi l’ha visto?, la famiglia venne a conoscenza dell’arresto di un rifugiato ghanese, Emanuel Boke, 40 anni, per violenza sessuale e tentato omicidio. La vittima della violenza raccontò che l’uomo l’aveva quasi soffocata. Un anno dopo un colloquio in carcere con il 40enne africano, Padre Lino disse che quel ragazzo che lavorava per la Caritas nel periodo della scomparsa di Golinucci gli aveva confessato l’omicidio. Boke però negò questa versione e nessuna evidenza emerse dalle indagini. Dopo aver scontato la sua pena l’uomo incontrò i genitori di Cristina ribadendo la sua estraneità ai fatti. Ha fatto perdere le sue tracce.

La Procura di Forlì ha riaperto l’inchiesta nel 2010, dopo il ritrovamento dei resti di Elisa Claps a Potenza nel sottotetto di una chiesa. Venne usato il georadar, anche all’interno del convento, ma di Cristina nessuna traccia. Padre Lino intanto è morto. “Ormai, dopo così tanti anni, quello che cerco sono delle ossa: so bene che Cristina non c’è più – dice la madre della 21 enne scomparsa – Io credo che il cadavere di mia figlia Cristina sia stato fatto sparire nel convento dei frati oppure lì vicino. Ma da parte del priore di allora le indagini sono state sempre ostacolate. Da chi frequentava e frequenta quel convento ho sempre avuto pochi aiuti, anzi direi proprio il contrario”.

A impegnarsi sul caso anche Penelope, la onlus fondata nel 2002 da Gildo Claps, fratello di Elisa, scomparsa a 16 anni nel 1993. Nei giorni della scomparsa di Golinucci, anche Chiara Bolognesi, giovane ragioniera, spariva nel nulla. Il suo corpo venne restituito dalle acque del fiume Savio, come aveva rivelato una telefonata di un anonimo che aveva invece riferito che il cadavere di Cristina era stato buttato nel Tevere a Roma. Per il caso di Chiara Bolognesi le indagini decretarono il suicidio.

“Non posso smettere di cercare la verità – ha detto la madre di Cristina in un’intervista al Corriere RomagnaOra al convento è ritornato un frate che era presente nel 1992 ed era andato via nel 1993. La trasmissione Chi l’ha visto?, che è venuta qua in primavera, ha cercato d’intervistarlo, ma i priori da Bologna non hanno dato il permesso. Spero che si riaprano lo stesso le ricerche e chi di dovere faccia ciò che non è stato fatto. Io non smetterò mai di sperare di sapere la verità, anche se già è evidente”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.